la svolta

Faenza, omicidio Ilenia Fabbri: arrestati l'ex marito e un conoscente

Claudio Nanni è ritenuto il mandante del delitto; per il gip di Ravenna l'uomo voleva "annientarla". Pierluigi Barbieri, pregiudicato di 53 anni, sarebbe l'esecutore materiale

L'ex marito di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata il 6 febbraio a Faenza, e un suo conoscente, Pierluigi Barbieri, sono stati arrestati: sono ritenuti mandante ed esecutore materiale del delitto. Il movente dell'omicidio sarebbe, per gli inquirenti, il "profondo astio" che l'ex marito Claudio Nanni provava nei confronti della donna "a causa delle sue pretese economiche" conseguenti alla separazione del 2018.

L'esecutore materiale dell'omicidio, Pierluigi Barbieri, è un pregiudicato di 53 anni di Reggio Emilia, di professione meccanico. I suoi tratti fisici corrispondono alla descrizione fornita dall'unica testimone oculare del delitto, un'amica della figlia della vittima. Sarebbe riconoscibile anche in un video immortalato da una telecamera privata di un'abitazione della zona dell'omicidio.

I due arrestati si conoscevano da tempo condividendo la passione per le moto. Barbieri era uscito dal carcere il 10 agosto dopo un arresto di aprile assieme ad altre tre persone conseguente a una rapina del febbraio 2020 con lesioni aggravate ed estorsione, nel contesto di una spedizione punitiva a un 52enne di Predappio (Forlì-Cesena), peraltro disabile.

Dopo il suo ritorno in libertà, Barbieri aveva di nuovo preso contatti con Nanni: un paio di volte una telecamera del distributore vicino all'officina di quest'ultimo, li aveva immortalati assieme a gennaio. Inoltre alle 5:15 del giorno del delitto, l'auto di Barbieri è stata ripresa nella zona dell'omicidio.

Gip: "L'ex marito voleva annientarla" Ilenia Fabbri "non aveva vite parallele da nascondere, non aveva abitudini inconfessabili, non aveva 'nemici', non aveva conflitti, era circondata di affetti sinceri e conduceva una vita normale". E' quanto scrive il gip di Ravenna, Corrado Schiaretti, nell'ordinanza con cui dispone la custodia in carcere per Nanni. "Era l'unico che da anni combatteva contro di lei per annientarla personalmente ed economicamente, per riprendersi e tenersi 'quello che era suo', secondo la sua prospettiva, ma che suo non era", sottolinea.