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Merano: visita virtuale ai giardini di Castel Trauttmansdorff 

Un concorso internazionale di fotografia rivela le bellezze di questo splendido parco altoatesino

Merano: meraviglie botaniche a Castel Trauttmansdorff

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Albert Ceolan:  “Campi di riso”
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Björn Walter con “Vista delle Koi”
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Jost Heinrich con “Vista interna”
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Bolonie Shuhaibar, “Girasoli e Melograni”
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Bolonie Shuhaibar, “Uva”
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Albert Ceolan, “Vigneto”

Suddivisi in quattro aree tematiche, i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano più di 80 paesaggi botanici con piante da tutto il mondo. La loro posizione panoramica è unica: a forma di anfiteatro naturale, si estendono su un dislivello di oltre 100 metri, aprendo a ogni passo affascinanti prospettive panoramiche sulle montagne circostanti e sulla città di Merano.  
 

I giardini di Castel Trauttmansdorff sono stati ritratti nell’ambito dell’International Garden Photographer of the Year (IGPOTY), il concorso più importante nel settore della fotografia di giardini, piante, fiori e botanica. Nel 2021 però, a causa della pandemia, la mostra è diventata virtuale. Ecco i commenti dei primi tre classificati sui giardini meranesi.

Primo  posto, Albert Ceolan con “Campi di riso” - Il commento di Ceolan sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: “È un posto molto speciale e ricco di particolarità da non perdere. Anche in Alto Adige è possibile esplorare la cultura dell'Asia orientale e ho scattato questa foto di una risaia (usata a scopo ornamentale) proprio sotto il castello”.


Secondo posto, Björn Walter con “Vista delle Koi” - “Il Laghetto delle Ninfee - ha affermato Björn  - insieme al suo palco sull’acqua è il fulcro dei Giardini ed è diventato lo scenario più fotografato. Il Laghetto è abitato da carpe Koi giapponesi, anatre, tartarughe e molte altre creature acquatiche; è un’oasi di tranquillità”.

Terzo post, Jost Heinrich con “Vista interna” - “I Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno al loro interno numerose opere d’arte e sculture. In questa foto è rappresentato il padiglione delle “Succulente” al suo interno, nella parte più alta che assomiglia a pianeti nel cielo notturno che si irradiano da un punto di luce centrale” ha dichiarato Heinrich descrivendo la sua foto.

Per maggiori informazioni: www.trauttmansdorff.it 

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