"Le scuole saranno chiuse nelle zone rosse": lo ha annunciato il capo del Cts Agostino Miozzo. Intanto l'Ue aumenta il contratto con Moderna e acquista altri 300 milioni di vaccini. La Gran Bretagna segnala un calo dell'80% dei ricoveri in ospedale per Covid fra le persone a cui è stata somministrata una sola dose di vaccino. Oltre a Brescia, in Lombardia finiscono in zona "arancione rafforzata" l'intera provincia di Como e Cremona.
Il nodo scuola Se è sicuro che nelle zone rosse resteranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, il nodo che divide i ministri riguarda le misure da disporre per le scuole in zona arancione. Pare che siano state recepite le indicazione del Cts anche sul criterio di ulteriore chiusura, a livello locale, in caso di 250 casi ogni 100mila abitanti anche nelle regioni non rosse. I ministri sarebbero però divisi proprio tra i favorevoli alla chiusura solo delle scuole e chi, invece, vorrebbe chiudere anche negozi e centri commerciali nelle zone arancioni: i rigoristi obiettano che non ha senso allontanare il contagio dalle classi e permettere ai ragazzi magari di assembrarsi nelle vie dello shopping ma l'ala degli aperturisti batte sul tasto dell'economia.
Como e Cremona in zona arancione rafforzata Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato tre nuove ordinanze con l'obiettivo di rafforzare le misure di prevenzione a contrasto del Covid che entreranno in vigore da mercoledì 3 marzo. Diventerà zona arancione rafforzata, con la chiusura quindi di tutte le scuole, tranne gli asili nido, l'intera provincia di Como, ma anche diversi comuni della provincia di Mantova, della provincia di Cremona (incluso il capoluogo), di quella di Pavia e di dieci comuni della Città Metropolitana di Milano, tra cui Melzo e Binasco.
Altri 8 giorni in arancione rafforzato anche per Brescia La Provincia di Brescia resterà in fascia arancione rafforzata per altri otto giorni. Restano quindi chiuse tutte le scuole, inclusa quella dell'infanzia, mentre i nidi potranno riaprire.
In Piemonte metà dei casi è "inglese" "In Piemonte la variante inglese ha raggiunto il 48% dei casi, e presto dilagherà, mettendo a forte rischio la nostra capacità di risposta". Così l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi. "Abbiamo mandato i numeri al ministero oggi - spiega - e stiamo monitorando una serie di Comuni h 24. La sorveglianza è strettissima, e dove sarà necessario si chiuderà. I focolai sono non solo nei pressi delle zone rosse, ma un po' ovunque. Ci stiamo preparando con nuovi letti Covid, più terapie intensive, e sollecitando i medici di base per la risposta territoriale. Ma un problema serio sono anche le scuole".
L'Ue firma con Moderna per altre 300 milioni di dosi Buone notizie sembrano intanto arrivare dal fronte dei vaccini. La Commissione europea ha firmato infatti con Moderna un secondo contratto per la fornitura di altre 300 milioni di dosi del vaccino messo a punto dalla casa farmaceutica. Lo ha annunciato la commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides.
Vaccini, Gb: meno 80% di ricoveri con una sola dose L'efficacia del vaccino sarebbe inoltre dimostrato dai dati che arrivano dal Regno Unito dove si registra un calo dell'80% dei ricoveri in ospedale per Covid fra le persone a cui è stata somministrata una sola dose di vaccino. E' il risultato registrato finora in Inghilterra, su una platea di circa 20 milioni di persone vaccinate secondo cifre oggi rese note a Downing Street da Matt Hancock, ministro della Sanita' di Boris Johnson. Hanckock ha parlato di dati "eccitanti" e di sviluppi "seriamente incoraggianti" che mostrano "il potere della scienza".