"Comportatevi in modo adeguato al difficile momento": questo l'appello con cui il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è rivolto su Facebook ai milanesi nell'ultimo fine settimana giallo prima che la Lombardia rientri in zona arancione, annunciando che comunque ci saranno controlli più decisi. Sala ha aggiunto: "La terza ondata è stata favorita da alcuni nostri comportamenti".
"La terza ondata pandemica è arrivata, spinta dalla variante inglese" ha aggiunto Sala. "Questa pandemia, a momenti, ci sorprende ma - aggiunge - sappiamo anche che esiste una chiara prevedibilità nei trend di contagio. Era previsto l'arrivo di questa terza ondata ed è successo. Diciamo la verità: alcuni nostri comportamenti l'hanno favorita. Ci sono immagini che tutti abbiamo in testa: i tifosi a San Siro prima del derby, i Navigli pieni che ormai sono diventati il set ideale per catturare un'immagine di gente assembrata. Ma la verità è che a volte il rispetto delle regole manca davvero".
Milano, impennata dei contagi nelgli ultimi giorni - I modelli matematici sulla nuova avanzata di Covid a Milano, purtroppo, non hanno sbagliato. Solo dieci giorni fa alcuni dati anticipati dal Corriere della Sera indicavano oltre mille nuovi positivi al giorno nel capoluogo lombardo per fine febbraio. Numeri importanti che in sostanza rappresentano l’inizio di quella che potrebbe essere definita terza ondata. La crescita dei casi è arrivata puntuale. Ieri sono stati registrati 457 casi in città e 1.145 in provincia. Il giorno precedente le persone colpite dal Covid erano state 1.072. Un netto balzo che non lascia tranquilli. Ma c’è un altro dato che spaventa. Negli ultimi 5 giorni sono stati 4mila i nuovi contagi: quasi il 40% in più rispetto a due settimane fa.
Picco a Milano il 20 marzo, situazione complessa in tutta la Lombarda - Nelle ultime 24 ore sono stati individuati ben 4.557 positivi. Numeri destinati a salire ancor di più: la curva di crescita dovrebbe durare almeno 25-30 giorni. Ieri il tasso di casi positivi su circa 47mila tamponi elaborati è arrivato quasi al 10%: una percentuale doppia rispetto a un paio di settimane. Secondo alcuni esperti consultati dal Corriere, i cui dati sono stati incrociati con l’ultimo report fornito dal centro di ricerca statunitense Institute for health metrics and evaluation, il picco dovrebbe essere raggiunto intorno al 20 marzo. Viene anche ricordato come "campana” epidemica ha un andamento non modificabile. In altre parole il contagio è ripartito ed intervenire ora, magari attuando restrizioni ancor più severe, servirà solo a limitare i danni.