Paolo Fresu, un cofanetto in occasione del suo 60esimo compleanno
Il musicista ospite di Jazz Meeting
Pubblicato in occasione del sessantesimo compleanno del musicista, il cofanetto "P6oloFr3su" dalla etichetta Tǔk Music. Trentanove sono invece gli anni trascorsi da Paolo Fresu sui palchi di tutto il mondo, fino a diventare uno dei personaggi più rappresentativi del jazz italiano a livello internazionale. Il cofanetto non è una mera antologia, ma contiene due nuovi album, oltre alla ristampa di un disco ormai introvabile: "Heartland", uscito per la Universal Francia nel 2001 realizzato con David Linx e Diederik Wissels. ln “P6olo Fr3su” anche "The Sun on the Sea" con Daniele di Bonaventura e Jaques Morelenbaum. "Heroes", infine, è un magnifico omaggio al genio di David Bowie.
Il leggendario trombettista sardo, gradito ospite a "Jazz Meeting", ci parla di questa intrigante pubblicazione discografica: "Pensavamo che un progetto di questo tipo potesse essere un ottimo modo per festeggiare i miei sessanta anni, un momento importante, un triplo album che rappresenta la fotografia del mio presente due album: 'Heroes' dedicato a David Bowie che trae il titolo da uno degli album iconici del Duca Bianco che vede la presenza di Petra Magoni e sua figlia Frida alle voci, Gianluca Petrella al trombone, Francesco Diodati alle chitarre Francesco Ponticelli al basso e Christian Meyer alla percussioni. Poi un altro disco in trio con Daniele di Bonaventura al bandoneon e al pianoforte e Jaques Morelenbaum al violoncello, intitolato 'The Sun On The Sea'. Della pubblicazione, fa parte anche 'Heartland', un album pubblicato 20 anni fa, con David Linx alla voce e Diederik Wissells al piano ed una sezione ritmica composta dal contrabbassista Palle Danielsson ed Jon Christensen alla batteria, recentemente scomparso. Tre album che credo rappresentino il mio modo di intendere la musica, che va oltre gli stili".
Questo andare "oltre gli stili", lo si ascolta anche in "The Sun On The Sea"
Con Jaques e Daniele abbiamo realizzato un disco poetico, con artisti con i quali ho condiviso molte esperienze. Daniele di Bonaventura negli ultimi anni mi ha accompagnato in numerosi progetti, Jaques Morelenbaum ha lavorato con musicisti in ambito jazz, ma anche altri territori musicali, fino alla collaborazione con Ryuichi Sakamoto. Jaques è come la "voce" di questo progetto con la sua cantabilità, caratteristica che ha portato questo musicista ad essere tra i migliori al mondo. Il nostro trio è come un vascello che naviga nell'oceano. In "The Sun on the Sea", ci sono anche nostre composizioni, ma anche cose di Jobim, piuttosto che "Preghiera In Gennaio", di De Andrè. La sua realizzazione è stata piuttosto articolata, dal momento che io e Daniele suonavano in Italia e Jaques in Brasile, ma tutto è riuscito al meglio, paradossalmente le difficoltà "tecniche" hanno ampliato in nostri orizzonti.
"Heroes" è dedicato a David Bowie, perché un jazzista omaggia un artista come il Duca Bianco?
Perché credo che Bowie abbia influenzato anche il jazz, il suo ultimo disco "Black Star" è stato suonato con musicisti jazz. Con gli altri musicisti che hanno preso parte al mio progetto, abbiamo cercato di cogliere la profondità dei brani che furono creati da lui. Concluso il lavoro di registrazione, abbiamo affidato tutto il materiale realizzato nelle mani del tecnico del suono Andrea "Pelle" Pellegrini, che lo ha plasmato, come si fa con le opere d'arte. La scintilla da cui tutto è partito fu la commissione artistica da parte del Comune di Monsummano Terme, cittadina toscana teatro della prima apparizione in Italia di Bowie, nel 1969 in occasione di un festival canoro.
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