FOTO24 VIDEO24 2

Moda, Pitti Uomo 99: come guardare al futuro oltre la pandemia

Un’installazione e un evento speciale online curati dal brand made in Italy Ten c, una guida per il ritorno alla bellezza 

Moda, Pitti Uomo 99: “The Juggernaut”, l’installazione di Ten c

1 di 9
“The Juggernaut” – L’installazione di Ten c a Pitti Immagine Uomo 99
2 di 9
Nelle proiezioni sulle pareti della sala della Volta della Fortezza da Basso di Firenze si crea un racconto, un "tessuto virtuale"
3 di 9
Gli "attori" principali dell'installazione sono cinque capi iconici di Ten c: Cyclone Parka, Parka, Anorak, Tempest Anorak e Field Jacket
4 di 9
Dei "glitch" fanno comparire e scomparire i capi, mixati con immagini e video che mutano e animano le pareti 
5 di 9
Immagini emozionali e astratte accompagnano la mostra anche dei più piccoli dettagli
6 di 9
Ogni singolo frame dialoga con l'ambiente, adattandosi alle caratteristiche architettoniche della sala
7 di 9
Fil rouge di tutto il progetto artistico è il concetto di imprevedibilità, che coinvolge tutti gli elementi di questa creazione
8 di 9
Prima di tutto, il tessuto OJJ, poi la tecnologia e infine i confini spaziali
9 di 9
“The Juggernaut” – L’installazione di Ten c a Pitti Immagine Uomo 99

Torneremo a vestire e a vestire bene. Si riscoprirà la bellezza, anzi, si ripartirà proprio dal bello. Lasciata la pandemia alle spalle, ci si concentrerà su un nuovo modo di scegliere abbigliamento e accessori, grazie anche a una nuova consapevolezza. È la sensazione che arriva conversando con Enzo Fusco, presidente di FGF Industry, che Tgcom24 ha incontrato in occasione della presentazione di un’installazione video molto particolare: “The Juggernaut”, presentata a Firenze in occasione di Pitti Immagine Uomo 99 e curata da Ten c.

UN SEGNALE DI FIDUCIA OLTRE LA PANDEMIA - Brand made in Italy dell’outerwear maschile, Ten c è stato scelto tra gli ambassador di questa edizione della rassegna, che si sta svolgendo online e tramite la piattaforma Pitti Connect. “Si tratta di un progetto speciale – spiega Enzo Fusco – con cui intendiamo coinvolgere lo spettatore anche da casa e dare un segno tangibile di presenza, di fiducia verso il futuro. Un segnale forte, per dire che torneremo alla normalità e al buon gusto”. L’installazione è ospitata, infatti, nella sala della Volta della Fortezza da Basso di Firenze, cuore di Pitti Uomo, e in inglese il termine 'juggernaut' indica proprio una forza inarrestabile e travolgente. A fare da ispirazione è il particolare tessuto che caratterizza le creazioni di Ten c, l’OJJ (Original Japanese Jersey), jersey di poliestere giapponese. Ultraleggero, traspirante e impermeabile, un passaggio del video ne racconta il processo di tintura, che si avvale di una tecnica piuttosto singolare

UNA NUOVA FILOSOFIA DEL VESTIRE – La particolarità dell’OJJ è quella di essere una fibra dall’altissimo grado di imprevedibilità quando sottoposto a tintura. “Abbiamo avuto l’intuizione di tingerlo ulteriormente – prosegue Enzo Fusco –. Il processo avviene tramite macchine speciali, sotto pressione, a 130 gradi ma è necessaria la presenza umana dal momento in cui comporta una percentuale elevata di errori, che pertanto devono essere corretti a mano. È questa una delle ragioni che contribuiscono a rendere ogni capo un prodotto per intenditori”. Ten c è un brand italiano di abbigliamento e outerwear per uomo fondato dai due designer Paul Harvey, ex stilista di Stone Island, e Alessandro Pungetti, che ha lasciato la direzione creativa di CP Company per creare l'etichetta. Il nome curioso, in realtà, è l'acronimo di 'The Emperor's New Clothes' (I vestiti nuovi dell'imperatore), la fiaba danese che è diventata una sorta di bandiera del brand. Le collezioni d'impronta sartoriale sono caratterizzate dall'uso di materiali ricercati e dallo stile denso di riferimenti al passato e all'abbigliamento militare. Altra nota speciale è l'aspetto dei capi, che migliora con il tempo e l'usura. “Destinati a durare, sono anche molto versatili, pezzi unici nel loro genere, da apprezzare per la loro originalità – aggiunge ancora Enzo Fusco –. Segno di un mondo che sta cambiando. Così come il modo di vestire”.
 

Espandi