lutto nel mondo della cultura

Morto Lawrence Ferlinghetti: addio all'ultimo poeta della Beat Generation

L'intellettuale statunitense si è spento nella sua casa di San Francisco all'età di 101 anni, a causa di una malattia polmonare

Il leggendario poeta ed editore statunitense, Lawrence Ferlinghetti, è morto a causa di una malattia polmonare all'età di 101 anni. Con lui si è spenta una delle ultime voci in vita della Beat Generation. Ferlinghetti era il proprietario della libreria e casa editrice City Lights di San Francisco che contribuì a dare alla città il ruolo di centro letterario e della rivoluzione culturale pubblicando libri come "Urlo" di Allen Ginsberg, per cui fu processato con l’accusa di aver diffuso oscenità.

Nel 2019 aveva pubblicato l'autobiografia "Little Boy" (Piccolo ragazzo) per il suo centesimo compleanno. Nato il 24 marzo 1919 a Yonkers, nello Stato di New York, da padre italiano (Carlo Ferlinghetti era originario di Chiari, in provincia di Brescia e morì sei mesi prima della nascita del figlio) e madre franco-portoghese, Lawrence Ferlinghetti trascorse l'infanzia in Francia, a Strasburgo, affidato a una zia dopo il ricovero della madre in manicomio; e si trasferì negli Usa quando la zia fu assunta come governante a New York.

Dopo aver intrapreso studi da giornalista (completati alla Columbia University di New York nell'immediato dopoguerra), Ferlinghetti venne arruolato nella Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale prendendo parte alla sbarco in Normandia. Quando vide Nagasaki a pochi giorni dallo sgancio della bomba atomica, decise di diventare un “pacifista radicale” e di concentrare i suoi studi a Parigi, ottenendo un dottorato alla Sorbona, e dove incontrò il poeta statunitense Kenneth Rexroth, che in seguito lo persuase a recarsi a San Francisco, in California, per sperimentare la nascente scena letteraria della città.

Dopo aver sposato Selden Kirby-Smith nel 1951, per un paio di anni, insegnò francese, fu critico letterario e iniziò a dipingere, stabilendosi a San Francisco. Qui nel 1953 fondò City Lights, la prima libreria al mondo a vendere esclusivamente tascabili, che ben presto diventò anche casa editrice, pubblicando fra l’altro nel 1956 uno dei libri di poesie più venduti al mondo, il dirompente “Howl and other poems” (“Urlo e altri poemi) di Allen Ginsberg, manifesto poetico della Beat Generation (con l'incipit divenuto celeberrimo: "Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla follia,/ affamate isteriche nude/, trascinarsi nei quartieri negri all'alba in cerca di un sollievo astioso").

Ferlinghetti finì in prigione per aver pubblicato il volume dopo una condanna per oscenità. City Lights ha avuto un ruolo determinante nella diffusione dell'opera degli scrittori della Beat Generation, conosciuti in Italia principalmente grazie all'americanista e traduttrice Fernanda Pivano, grande amica di Ferlinghetti.

Lo stesso Ferlinghetti fra l’altro fu un bestseller con il suo libro "A Coney Island of the Mind" (pubblicato nel 1958 da New Directions) che nel giro di poco tempo superò il milione di copie vendute, con traduzioni in nove lingue. Per i suoi meriti letterari, nel 1998 fu nominato 'Poeta Laureato' di San Francisco.

L’amicizia e il rapporto intellettuale con Allen Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, William Burroughs, Diane DiPrima e Peter Orlowsky lo fece sin dall'inizio diventare membro della cosiddetta Beat Generation, di cui è sempre stato l’editore di riferimento. A lui si deve anche il merito di aver pubblicato Charles Bukowski, di cui raccolse in volume gli articoli pubblicati nella sua rubrica settimanale "Diario di un vecchio sporcaccione".

Anche se è essenzialmente un poeta, Ferlinghetti ha scritto due romanzi, "Lei" e "L'amore ai tempi della rabbia", e due raccolte di testi teatrali, "Routines" e "Unfair Arguments with the Existence". Quasi tutte le sue raccolte di versi sono pubblicate in Italia da Minimum Fax: "Strade sterrate per posti sperduti", "Il senso segreto delle cose", "A Coney Island of the Mind" e il volume "Poesie vecchie e nuove" (che unisce due precedenti raccolte di poesie pensate dall'autore appositamente per Minimum Fax: "Scene italiane" e "Non come Dante").

Negli ultimi vent'anni Ferlinghetti si è dedicato soprattutto alla pittura, esponendo anche in Italia. La mostra antologica "60 anni di pittura" con i suoi dipinti si è tenuta a Roma e Reggio Calabria nel 2010. La sua ultima mostra è stata "A Life: Lawrence Ferlinghetti Beat Generation, ribellione, poesia", allestita al Museo di Santa Giulia a Brescia dal 7 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018, che ha messo in luce l'importanza della figura di Lawrence Ferlinghetti nel panorama letterario degli anni Cinquanta e Sessanta.

Il pensiero che per tutta la vita ha accompagnato Ferlinghetti ha riguardato la storia della sua famiglia. Morto prima della sua nascita, il padre non gli lasciò altro che il proprio nome sul quale effettuare ricerche: Carlo Leopoldo Ferlinghetti. Solo nel 1955 il poeta decise di prendere ufficialmente il proprio cognome italiano e di firmare con quello tutta la sua opera letteraria e artistica. In precedenza aveva usato il cognome “Ferling". Utilizzò l'originale cognome Ferlinghetti a partire dalla pubblicazione della sua prima raccolta di poesia del 1955, "Pictures of the Gone World".

C’è voluta una vita intera per trovare la sua città d’origine e finalmente, nel 2004, a 86 anni il poeta della Beat Generation è arrivato a Brescia, che in seguito gli ha conferito la cittadinanza onoraria, riuscendo ad individuare la casa da dove era partito per emigrare giovanissimo negli Stati Uniti.

La bibliografia di Lawrence Ferlinghetti in italiano comprende tra gli altri titoli: "Americus" (Interlinea, 2009); "Poesia come arte che insorge" (Giunti, 2009); "Storia dell'aeroplano (e altre poesie scritte dopo l'11 settembre)" (Edizioni L'Obliquo, 2008); “Il lume non spento” (Interlinea, 2008); “Pianti degli animali che muoiono” (Nicolodi, 2005); “Poesie” (Guanda, 2005); “Poeta cieco” (Giunti, 2003); “Scene italiane. Poesie inedite” (Minimum Fax, 1995); “Shards - Cocci” (City Lights Italia, 1998); “Pianti degli animali che muoiono - Cries of animals dying” (Nicolodi, 2005); “Poesie” (Guanda, 2005); “Blind Poet” (Giunti, 2003); “Cos'è la poesia. Sfide per giovani poeti” (Mondadori, 2002); “Un luna park del cuore” (Mondadori, 2000); “L’amore nei giorni della rabbia” (Mondadori, 1999); “Il lontano moto del cuore” (Mondadori, 1999); “Poesie. Testo originale a fronte” (Guanda, 1978).

Come agitatore culturale e intellettuale, Ferlinghetti ha preso parte alle battaglie politiche del proprio tempo, osservando con sguardo poetico e libertario la rivoluzione a Cuba e in Nicaragua, oppure la sua degenerazione nella Russia sovietica.

Uno dei suoi libri più recenti in italiano è "Scrivendo sulla strada. Diari di viaggio e di letteratura" (Il Saggiatore, 2018), che raccoglie i diari scritti durante più di cinquant’anni di corse su navi, aerei, treni a vapore, furgoncini Volkswagen. Pagine che compongono un’unica opera-mondo, in cui si incontrano personaggi come Fidel Castro, scrittori e poeti come Ezra Pound, William Burroughs e lo stesso Allen Ginsberg; un interminato viaggio omerico dalla Parigi della nostalgia all’Italia delle radici, da una Russia kafkiana, osservata a bordo dell’Orient Express, a un Messico notturno, ubriaco ed esuberante, dai motel dell’America on the road fino a Marrakech, all’Australia, alla Spagna franchista.