LA NOSTRA RECENSIONE

Ghosts 'n Goblins: Resurrection, il ritorno di uno dei videogiochi più brutali di sempre

Di ritorno dalle sale giochi col suo carico di demoni e mutandoni: il videogame old-school di Capcom debutta su Switch

© IGN

Quindici anni: è quanto è passato dall’ultimo capitolo della storica serie di Ghosts ‘n Goblins, ovvero il buon Ultimate Ghouls ‘n Ghosts uscito in esclusiva per Sony PSP. Da allora la saga fantasy-horror di Capcom ha latitato dai nostri schermi, con l’eccezione di un paio di capitoli dedicati agli smartphone. L’esilio finisce questa settimana, a trentacinque anni dal debutto dell’originale Ghosts ‘n Goblins con l’arrivo su Switch di Ghosts ‘n Goblins: Resurrection. Tempo di indossare di nuovo mutandoni e armatura per verificare se il prode Sir Arthur è ancora in forma.

Innanzitutto, il sottotitolo Resurrection è quantomeno appropriato, dal momento che anziché optare per un vero e proprio seguito, Capcom ha pensato di resuscitare proprio i primi due giochi della saga, rielaborandoli e intrecciandoli in un’esperienza (quasi) completamente nuova. Una scelta che paga, offrendo ambientazioni e passaggi familiari a chi ha giocato i videogame originali, che mantengono il loro fascino a distanza di tanti anni.

Nel gioco impersoniamo nuovamente il prode Sir Arthur, cavaliere in armatura deciso ad affrontare orde su orde di demoni per portare in salvo la sua amata: un cliché di altri tempi che in una riproposizione simile tutto sommato ci sta benone.

ARMATURA E MUTANDONI - Il gameplay che ritroviamo in Ghosts ‘n Goblins: Resurrection è quello classico della saga trentacinquenne, con Arthur - tradotto semplicemente “Artù” nella versione italiana - impegnato a correre lungo livelli bidimensionali, eliminando le orde di creature malvagie usando un interessante arsenale di armi. Si parte dalle classiche lance per poter poi raccogliere strumenti di morte differenti come pugnali, fiale di acqua santa, balestre e persino un interessante martellone per schiantare i nemici con potenti attacchi corpo-a-corpo.

Come da tradizione, le armi extra si possono trovare nei vasetti (o sono sacchi? Mai capito) trasportati ogni tanto dai nemici oppure in pratici forzieri che sbucano qui e lì nei livelli, in posti specifici. Usare l’arma giusta al posto giusto è ancora una volta fondamentale, dal momento che i livelli sono tanti e ben diversi tra loro, capaci di proporre tante diverse situazioni. Come interessante novità, ciascun livello presenta alcune fatine da scoprire e catturare: queste potranno poi venire consegnate in un albero fatato accessibile dalla mappa di gioco per sbloccare abilità speciali come incantesimi e mosse aggiuntive, consentendo così al giocatore un minimo di personalizzazione di Artù stesso.

TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE - Ghosts ‘n Goblins: Resurrection riesce nell’intento di offrire il classico gioco di sempre: il sistema di controllo, ad esempio, è identico a quello di Ghouls ‘n Ghosts, con Artù in grado di attaccare in quattro direzioni (dunque, anche in alto e in basso, mentre salta) e di usare mosse speciali caricandole tenendo premuto il pulsante d’attacco (va da sé che il tempismo è fondamentale). A differenza della struttura lineare dei precedenti capitoli, in questa resurrezione è possibile scegliere l’ordine dei livelli seguendo due itinerari paralleli, uno ispirato al primo Ghosts ‘n Goblins e l’altro basato a grandi linee su Ghouls ‘n Ghosts.

Ogni livello presenta diversi checkpoint da cui ricominciare una volta persa una vita e, immancabile, un boss finale: questi ultimi sono tutti rielaborazioni molto ben fatte di quelli ben noti provenienti dai giochi originali, da affrontare spesso in modi completamente differenti (vedere il dragone, qui protagonista di una pericolosa cavalcata). Un indicatore della quantità di forzieri segreti e di fatine per ciascun livello spinge il giocatore a "esplorare", per quanto possibile, i diversi livelli al fine di ottenere tutto quello che hanno da offrire. Un altro elemento altamente innovativo del gioco è la presenza di una simpatica opzione co-op che consente a un secondo giocatore di aiutare Artù prendendo i bizzarri panni di tre diversi aiutanti, ciascuno dotato di uno specifico potere.

DA PAGGIO A LEGGENDA - Un altro aspetto mantenuto decisamente bene rispetto ai capitoli originali - forse pure troppo - è l’alto livello di difficoltà. Ghosts ‘n Goblins: Resurrection è un gioco tostissimo, quasi feroce. Artù è continuamente sotto attacco e basta un attacco calibrato male o un salto fuori tempo per ricevere un colpo. Possiamo garantire che anche solo superare il primo livello richiede nervi saldi e una notevole dose di pazienza e abilità.

Niente paura però: Capcom ha pensato bene di offrire quattro diversi livelli di difficoltà, così da cucire l’esperienza di gioco addosso alle proprie esigenze. Il più difficile, noto come "Leggendario", viene indicato come quello dedicato ai patiti di Ghosts ‘n Goblins ma in realtà è addirittura più impegnativo dei capitoli storici della serie, dedicato a chi vuole davvero sudare sette camicie. A scalare, il livello Cavaliere propone meno nemici su schermo e un ritmo più vicino a quello dell’originale Ghosts ‘n Goblins. In queste due modalità Arthur può, come al solito, subire due colpi prima di morire: al primo perderà la sua armatura, rimanendo in mutande, mentre al secondo non resterà che un mucchietto di ossa.

Al contrario, nel livello di difficoltà ulteriormente più basso, ovvero Scudiero, il nostro eroe può ricevere ben quattro colpi prima di morire - perdendo gradualmente pezzi di armatura fino ai fatidici mutandoni… - e nei livelli sono presenti check-point intermedi. Infine, se proprio il gioco dovesse risultare troppo difficile, c’è l’opzione Paggio, munita in pratica di vite infinite - si rinasce esattamente dove Arthur è morto - e di un livello di sfida ulteriormente ridotto. Badate però che scegliendo quest’ultima, mite opzione non sarà possibile portare a termine il gioco, per cui considerate solo come una sorta di allenamento. Un’ulteriore opzione denominata Metronomo Spettrale consente di regolare la velocità di gioco per adattarla ai propri gusti.

UN RITORNO SFAVILLANTE - Bastano pochi minuti in compagnia di Ghosts ‘n Goblins: Resurrection per capire che il gran gioco di Capcom è tornato in forma smagliante. Il gameplay è quello classico della serie, ben replicato col nuovo motore grafico. Le illustrazioni sono decisamente particolari ma dopo averci fatto l’abitudine risultano gradevoli e azzeccate mentre la colonna sonora rende perfettamente omaggio ai bellissimi brani originali di Ayako Mori, rielaborandoli. Insomma, chi ha lavorato su Ghosts ‘n Goblins: Resurrection sapeva il fatto suo e nel risultato si nota eccome.

Dovendo puntare il dito verso qualche aspetto discutibile possiamo parlare delle sezioni più strettamente “da platform game” che risultano un po’ imprecise e punitive (anche perché basta un errore per morire) e qualche collisione appare più “morbida” di quello che ricordavamo, ma sono comunque difetti venali rispetto nel contesto di una rielaborazione davvero riuscita e competente, rispettosa della storica saga a cui appartiene.

A livello di longevità non c’è molto da lamentarsi: è un gioco arcade e di certo non porterà via decine e decine di ore ma al tempo stesso i quattro livelli di difficoltà, i segreti da sbloccare in ogni livello e l’immancabile colpo di scena che porta a giocarlo più di quanto ci saremmo aspettati (anche questo rispecchia i capitoli precedenti…) sono tutti elementi che non faranno poggiare il joypad (o la console…) tanto presto. Su Nintendo Switch si comporta egregiamente sia in modalità portatile che connesso alla TV, senza mostrare il fianco a rallentamenti anche nelle situazioni zeppe di demoni e demonietti. Insomma, Ghosts ‘n Goblins è tornato senza compromessi e in forma smagliante. Non resta che sperare che un eventuale successo possa spingere Capcom ad altre operazioni analoghe, ma nel frattempo godiamoci questo glorioso ritorno.

Come lo abbiamo giocato

Le nostre impressioni su Ghosts ‘n Goblins: Resurrection provengono da una prova approfondita su Nintendo Switch. La campagna è stata giocata principalmente a livello Scudiero, ma diversi livelli sono stati provati anche a livello Cavaliere e Leggendario, così da comprendere le differenze in termini di difficoltà. Il gioco include una localizzazione in italiano ben fatta, mentre al momento non sono state annunciate altre versioni.


Può piacere a chi…
… ama i giochi arcade e ha apprezzato la serie originale
… non si tira indietro di fronte a una sfida bella tosta
… cerca un’esperienza "mordi e fuggi" su Nintendo Switch

Potrebbe deludere chi…
… è in cerca di un gioco più moderno e articolato
… vuole giocare rilassandosi un po’ senza morire ogni trenta secondi
… vuole proprio la cara vecchia grafica in pixel art

Ghosts ‘n Goblins: Resurrection è un gioco consigliato ai maggiori di 12 anni.