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Reddito di cittadinanza a condannati per mafia: scoperti 145 casi a Palermo

Tra gli indagati anche il boss della Kalsa (quartiere storico della città) detto "U Scintilluni"

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno individuato 145 persone con precedenti condanne per mafia che percepivano il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto. Sono state denunciate con l'accusa di dichiarazioni mendaci volte all'ottenimento del reddito di cittadinanza e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Avviata la procedura per la revoca del sussidio e il recupero del beneficio economico.

Nell'elenco dei 145 indagati ci sono anche esponenti mafiosi di primo piano. Tra quanti hanno nascosto le condanne per percepire il sussidio dallo Stato figura anche Antonino Lauricella, boss della Kalsa (quartiere storico di Palermo) detto "U Scintilluni", che ha ricevuto un sussidio di oltre 7mila euro. C'è anche la figlia del capomafia di Partinico: la donna era la "postina" ed è stata condannata per mafia quando si è scoperto che portava gli ordini del padre fuori dal carcere.

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