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Il Parlamento europeo chiede un salario minimo come rimedio alla disuguaglianza e alla povertà lavorativa

I deputati sottolineano che le leggi su lavoro e sicurezza sociale devono includere anche i "platform workers" e che le donne sono più a rischio di povertà rispetto agli uomini

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Il 21,7% degli europei è vittima di povertà e di esclusione sociale, il 10% dei lavoratori vive in uno stato di completa indigenza: numeri allarmanti peggiorati dal contesto pandemico in cui versa attualmente l'Europa. A tal proposito, il Parlamento Ue ha approvato con 365 voti a favore una relazione in cui viene chiesta l'istituzione di un salario minimo al di sopra della soglia di povertà e l'introduzione di nuovi sostegni per le categorie più a rischio, ovvero donne e precari.

 

 

li europarlamentari hanno inoltre chiesto alla Commissione europea e agli Stati membri di includere la prevenzione della povertà dei lavoratori nei loro obiettivi per porre fine al problema nell'Ue perché "il principio per cui 'il lavoro è la migliore soluzione alla povertà' non si applica ai settori con bassi livelli salariali e per coloro che lavorano in condizioni precarie e atipiche".

 

 

 

 

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