L'ultima a salire prima della chiusura dei portelloni è stata l'ambulanza. Con lei, sul container partito da Napoli alla volta di Dakar, ci sono 100 banchi scolastici con materiale di cancelleria, biciclette, 400 chili di abiti, 7 letti d'ospedale, un mammografo e uno studio odontoiatrico. "Si tratta di strumentazione dismessa dalle Asl e dalle scuole abruzzesi, ma rimessa a nuovo, invece di finire in discarica; a ciò si aggiunge la grande generosità dei singoli", spiega a Tgcom24 Ambra Di Pietro, presidente del Circolo Culturale Colibrì di Giulianova (Teramo). "Il Covid ha fermato il carico dell'anno scorso, ma quest'anno, nonostante tutto, è partito e anche noi volontari riusciamo a raggiungerlo: è stata un'organizzazione un po' sofferta, ma a marzo tutto sarà a destinazione, perché la pandemia non ha fermato la solidarietà, che, anzi, è aumentata", aggiunge.
"Anche per noi è stato un anno duro a causa del Covid - conferma a Tgcom24 Ambra Di Pietro, - ma l'associazione non si è mai fermata, come non si è mai fermata la solidarietà".
"Siamo stati in prima linea durante il lockdown per distribuire aiuti alle famiglie del nostro territorio e, passato quel periodo, la gente non si è dimenticata di noi e ha iniziato o ha ripreso a sostenere anche le nostre attività all'estero".
"Pensavamo comunque di non farcela a far partire per il Senegal il nostro sesto container in 7 anni - ammette la presidente di Colibrì, - perché è stato difficoltoso organizzare raccolte fondi e impossibile pensare alle cene di beneficenza, ma per la spedizione del container si è offerta la Metallurgica Abruzzese Spa. Così abbiamo potuto svuotare il nostro magazzino in cui arrivavano donazioni da oltre un anno, anche da Cecina, in Toscana, da cui proviene, per esempio, lo studio odontoiatrico, mentre il materiale scolastico è stato donato da uno dei comuni dell'Aquilano più colpiti dal terremoto del 2009, San Demetrio de' Vestini".
Il container, partito dal porto di Napoli, il 17 febbraio, sbarcherà a Dakar il 7 marzo, mentre i volontari dell'associazione arriveranno in Senegal già il 1° marzo per importanti incontri anche istituzionali, oltre che per inaugurare i prossimi reparti attrezzati dell'ospedale e le aule di Kaolack. Lì ora si concentrano i progetti dell'Ong; lì verrà aperto in un mese un nuovo pozzo d'acqua; il tutto dopo cinque anni di lavoro a Sindia.
"Riusciamo a partire anche noi - sottolinea Ambra Di Pietro a Tgcom24 - grazie al Ministero degli Interni del Senegal, che dalle mani del console onorario in Italia, Tullio Galluzzi, ci ha fatto avere dei permessi speciali perché il corridoio umanitario da noi aperto non venga interrotto. E sarà l'occasione per farci anche portavoce per conto del Comune di Giulianova (Teramo) presso il sindaco di Dakar della pratica per il gemellaggio tra le due città: un importante ponte culturale ed economico per entrambe le realtà".
Ma com'è la situazione del Covid in Senegal? "Le notizie ufficiali ci dicono del secondo Paese al mondo che è riuscito a controllare l'epidemia, dopo la Nuova Zelanda - è la risposta. - C'è un migliaio di contagiati che viene curato con gli antimalarici; la situazione è, dunque, sotto controllo, ma noi non abbasseremo la guardia: niente feste e bagni di folla. Ora l'importante è andare".