Il Senato accorda la fiducia al governo guidato da Mario Draghi con 262 voti a favore, 40 contrari e due astenuti. Hanno espresso la propria preferenza 304 senatori su 305 presenti, con la maggioranza fissata a quota 152. Giovedì si replicherà alla Camera e il nuovo governo sarà nella pienezza delle sue funzioni.
Nonostante la maggioranza ampia, di ben 101 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta fissata a 161, l'ex numero uno della Bce non batte il primato raggiunto da Mario Monti nel 2011 con 281 voti a favore.
E' stata una giornata storica per il neo presidente del Consiglio, che ha debuttato in Parlamento pronunciando a Palazzo Madama il suo discorso programmatico. Con due sfide prioritarie: guerra alla pandemia e ricostruzione del Paese, "come nel Dopoguerra".
M5s, 15 senatori votano "no": altri otto assenti - A votare contro il governo Draghi sono stati 15 senatori del M5s, mentre otto erano assenti e non
hanno partecipato al voto. I dissidenti sono Granato, Gianuzzi, Lamura, Lanutti, Lezzi, Mantero, Mininno, Moronese, Morra, Ortis, Abate, Angrisani, Corrado, Crucioli, Di Nitto. Secondo il regolamento del Senato, che prevede dieci senatori per la costituzione del gruppo parlamentare, i contrari pentastellati hanno raggiunto il numero per crearne uno. Devono però risolvere il problema del collegamento col simbolo elettorale. In aggiunta, fra i contrari, figurano anche i 19 parlamentari di Fratelli d'Italia, tutti i componenti del gruppo a Palazzo Madama, come annunciato.
Il "no" di Ciampolillo - Tra i senatori che hanno votato figura anche il parlamentare del Gruppo Misto Lello Ciampolillo. Alla prima chiama quest'ultimo era risultato assente, provocando molta ironia fra i presenti.