I ponti sono simbolo del passaggio da un luogo all'altro e della capacità di superare un ostacolo, scavalcandolo. A volte si tratta di valicare un corso d’acqua, o uno spazio vuoto, o di un espediente per abbreviare una via. L’ingegno umano nel trovare soluzioni e l’inventiva degli architetti hanno trasformato i ponti in veri capolavori di ingegneria e di design. Ne abbiamo scelti dieci, tra i più arditi e curiosi del mondo, più uno, a testimonianza del passato e in omaggio alla nostra Italia. Difficile stabilire quale sia il più bello.
IL PIÙ LUNGO DEL MONDO: HONG KONG-ZHUHAI-MACAO BRIDGE - Ci sono voluti sette anni per costruirlo: ha una forma a ipsilon ed è composto da una struttura principale lunga 29,6 chilometri e da un tunnel sottomarino di 6,7 chilometri: in tutto sono 55 chilometri. Collega Hong Kong, Zhuhai e Macao.
Il PIÙ ICONICO: PONTE OCTAVIO FRIAS DE OLIVEIRA, BRASILE – Ha una inconfondibile forma a X che lo colloca a buon diritto tra i ponti più curiosi e strani del mondo. Di notte, la particolare illuminazione lo fa assomigliare a un albero di Natale.
IL PIÙ BIO: THE HELIX, SINGAPORE - La sua struttura a elica, come vuole anche il suo nome, si richiama espressamente a quella del DNA. Questo ponte pedonale lungo 228 metri, collega Marina Centre e Marina South. È stato aperto nel 2010 e ogni notte è illuminato da led di vari colori.
IL PIÙ BAGNATO: BANPO BRIDGE, COREA DEL SUD - Interamente rinnovato nel 2007, il ponte è struttura portante di un sistema di fontane (per il Guinness dei primati le più grandi del mondo) con getti d’acqua su entrambi i lati per tutta la lunghezza della struttura e illuminate da led.
IL PIÙ LACUSTRE: LAKE PONTCHARTRAIN CAUSEWAY, USA – È tra i più lunghi del mondo: ben 38, 4 chilometri che attraversano il lago Pontchartrain in Louisiana. Il ponte collega la città di Mandeville, a nord del lago, con Metairie, New Orleans.
IL PIÙ... LEVATOIO: GATESHEAD MILLENNIUM BRIDGE, INGHILTERRA – E’ un passaggio pedonale sul fiume Tyne: il “Millennium Bridge” ha una struttura avveniristica e diventa assolutamente spettacolare quando si solleva per lasciar transitare le navi di passaggio.
IL PIÙ VOLANTE: SLAUERHOFFBRUG, LEEUWARDEN, OLANDA – Questa particolarissima struttura basculante, nota anche come ‘Flying’ Drawbridge”, è a tutti gli effetti un ponte levatoio mosso da un meccanismo idraulico: quando occorre lasciare libero transito alla navigazione sul canale Harlingervaart, il braccio meccanico solleva una porzione della strada fino a una considerevole altezza per cui si parla a buon diritto di “Ponte Volante”. La struttura è stata completata nell’anno 2000.
IL PIÙ CURIOSO: PYTHON BRIDGE, AMSTERDAM – Senza muoverci dall’Olanda ecco un altro ponte davvero curioso: evoca la sinuosità del pitone già dal suo stesso nome. 93 metri di lunghezza, una struttura dipinta di rosso e una struttura tutta a su e giù che gli è valsa numerosi premi internazionali. Il ponte è stato terminato nel 2001.
IL PIÙ LUNGO D’EUROPA: IL PONTE VASCO DA GAMA, PORTOGALLO – È il ponte sospeso più lungo d’Europa e ha una struttura leggere ed elegante. Attraversa il fiume Tejo e collega Lisbona al vicino comune di Montijo. È lungo complessivamente 17,2 km ed è stato inaugurato in occasione di Expo '98.
IL PIÙ MEDITATO - PONTE RION ANTIRION, GOLFO DI CORINTO, GRECIA – Ci sono voluti ben 120 anni di riflessioni e tentennamenti per progettarlo, ma alla fine, nel 2004 è stato aperto al traffico: il ponte strallato Rion Antirion, conosciuto anche come il “Ponte di Poseidone”, attraversa il golfo di Corinto tra le città di Rion (alla periferia di Patrasso) e Antirion. È lungo 2.883 metri ed è tra i ponti strallati più lunghi del mondo. E’ stato molto pensato, ma alla fine ne è uscita una vera bellezza.
IL PIÙ ROMANTICO: IL PONTE DEI SOSPIRI, VENEZIA - Infine, fuori top10, un rappresentante del nostro Paese: il Ponte dei Sospiri è lungo appena 11 metri, ma è uno dei simboli della città lagunare più amati e fotografati dai turisti di tutto il mondo. Costruito in pietra bianca d'Istria, nasconde due corridoi che collegano il Palazzo Ducale alle prigioni. A dargli il nome è stato il poeta inglese Lord Byron, ricordando le sofferenze dei condannati che, attraverso le finestre del ponte, rivolgevano sospirando l’ultimo sguardo al cielo prima di essere rinchiusi in un carcere dal quale probabilmente non sarebbero usciti mai più.