Affittare le sale cinematografiche ai videogiocatori: è un'idea che arriva dalla Corea del Sud, con una delle più grandi catene locali che ha iniziato a concedere l'uso dei suoi schermi a tutti coloro volessero sfruttare l'attrezzatura professionale delle sale per giocare ai videogames. È solo l'ultima mossa che le catene multisala hanno messo in atto per tentare di sopravvivere alla crisi causata dalla chiusura dei cinema in seguito alla pandemia da Covid-19.
Tutto è iniziato da CGV, una delle più grandi catene coreane, che ha iniziato a concedere l'uso delle sue sale ai videogiocatori affittando per due ore il grande schermo: i prezzi vanno dai 90 ai 135 dollari a seconda dell'orario scelto (la tariffa più cara scatta dopo le 18:00) e consente a un massimo di quattro persone di partecipare alla sessione di gioco (a patto di rispettare il distanziamento sociale). Tutta l'attrezzatura videoludica (come console, controller e altri accessori) deve essere portata da casa dal gruppo di giocatori.
Il progetto è stato concepito da Seung Woo Han, impiegato del gruppo CGV che ha sottolineato come le analogie tra cinema e videogiochi abbiano reso molto semplice un passo del genere: con i videogame di nuova generazione sempre più vicini ai film per comparto grafico, narrazione e capacità di coinvolgere il pubblico, l'idea di giocare sul grande schermo e di godere di un impianto audio surround così coinvolgente aveva perfettamente senso per il gruppo coreano. Che, dopo aver già affittato le sue sale per più di 130 volte ai giocatori nel giro di poche settimane, ha dato l'esempio ad altre sale presenti in ogni parte del mondo.
Negli Stati Uniti, la catena Malco Theaters ha iniziato ad affittare le sue sale attraverso un programma specifico chiamato Malco Select Gaming, che consente a un massimo di venti persone di accedere alla sessione per due o tre ore e spendendo una cifra che varia dai 100 ai 150 dollari. Questo programma è attualmente in corso in 36 differenti sale degli Stati Uniti, dal Kentucky al Tennessee, ed è stato seguito (anche se non per giocare ai videogames) anche da altre aziende multisala americane come Cinemark e AMC, che hanno deciso di fare di necessità virtù consentendo l'uso della propria attrezzatura a coloro disposti a pagarne il noleggio.
Pur non permettendo alle aziende di raggiungere cifre minimamente vicine agli incassi ottenuti con un pubblico pagante al completo durante la proiezione dei film, questa mossa dà ai gruppi multisala di tutto il mondo l'opportunità di monetizzare in un periodo d'incertezza in cui l'idea di sedersi al cinema per assistere alla prima di un lungometraggio sembra utopia. Non a caso, infatti, le big di Hollywood hanno deciso momentaneamente di sospendere le grandi uscite cinematografiche optando in alcuni casi per la distribuzione in digital delivery e streaming (l'ultimo caso è quello di Warner Bros., che ha ceduto alla tentazione e pubblicato Wonder Woman 1984 on-demand, saltando la proiezione nelle sale), mentre in alcuni casi c'è chi, come Marvel, resiste rimandando i suoi film più attesi (Black Widow, The Eternals, e così via) alla fine dell'anno, nella speranza che la situazione sia nel frattempo migliorata.
Eui Jeong Lee è stata una delle prime giocatrici ad approfittare dell'opportunità per giocare "alla grande" (Credits: BBC)
In Gran Bretagna, lo scorso ottobre, c'è stato un timido tentativo di unire cinema e videogiochi come mossa per sopravvivere alla crisi: la catena Odeon aveva inaugurato l'iniziativa Big Screen Gaming con la celebrità del web PewDiePie per convincere i giocatori ad affittare una delle sue sale sparse nel Regno Unito al fine di giocare ai videogiochi, con tanto di sistema di prenotazione online e sconto del 10% per coloro che avevano seguito la trasmissione dell'influencer alle prese con una sessione di gioco a Super Smash Bros. Ultimate.
Allo stato attuale, non sappiamo se una mossa simile sarà mai attuabile nel Bel paese. I cinema italiani infatti sembrano impossibilitati ad aprire le porte per concedere l'affitto del grande schermo viste le restrizioni degli ultimi DPCM, una situazione che ha spinto ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) a tentare di convincere il nuovo governo a studiare un piano concreto per la riapertura.
AMC non consente l'affitto del grande schermo per giocare ai videogiochi, ma permette di proiettare film e serie TV noleggiando una delle sue sale.
"La chiusura imposta ai cinema italiani nel mese di marzo ha causato ingenti danni alle società di distribuzione a cui si sono sommate le gravi perdite generate dai bassi incassi dei film distribuiti dalla riapertura di giugno fino alla nuova chiusura di fine ottobre, in un mercato che perdeva anno su anno circa l’85%", si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale dell'associazione.
"Sarà indispensabile che la riapertura dei cinema avvenga in una data certa, concordata e comunicata con adeguato anticipo, e sull’intero territorio nazionale e non a macchia di leopardo. Nel caso di limitazioni di orario, l’eventuale coprifuoco non dovrebbe arrivare prima della mezzanotte. Infine sarà determinante che i protocolli sanitari, sempre nella salvaguardia primaria della salute pubblica, siano coordinati e non peggiorativi rispetto a quelli, già di per sé stringenti, vigenti prima della chiusura di fine ottobre", affermano i responsabili dell'ente nel comunicato.