DOPO L'INDAGINE A WUHAN

Covid, esperto Oms: Pechino ci ha rifiutato alcuni dati chiave

Il team che studia l'origine del virus ha chiesto a Pechino i dati grezzi dei pazienti, soprattutto in riferimento ai primi casi, ma sarebbe stato fornito solo un report

L'Oms vuole più dati da Pechino, in particolare su possibili casi di Covid-19 prima di dicembre 2019. Peter Ben Embarek, il capo della missione di esperti dell'Oms che nei giorni scorsi ha svolto un'indagine a Wuhan per capire l'origine del coronavirus, ha espresso la sua frustrazione per la mancanza di accesso ai dati grezzi. "Vogliamo più dati. Abbiamo chiesto più dati", ha spiegato.

Del "problema" ha poi parlato il microbiologo Dominic Dwyer che, nel corso di diverse interviste, ha spiegato che la Cina si sarebbe rifiutata di consegnare alcuni dati chiave al team dell'Organizzazione mondiale della sanità. L'Oms aveva infatti richiesto i dati grezzi dei pazienti a partire dai primi casi, una pratica definita "standard", ma Pechino avrebbe fornito solo un riassunto.

Nonostante il capo dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus affermi che la missione degli esperti a Wuhan "ha aggiunto importanti informazioni", più passano i giorni e più crescono le voci critiche a livello internazionale sui risultati ottenuti.  A Washington sono cambiati l'amministrazione e i toni ma non sembra essere mutato l'atteggiamento critico nei confronti dell'agenzia delle Nazioni Unite: dalla Casa Bianca hanno espresso "preoccupazioni" sull'esito dell'indagine condotta in Cina e "interrogativi" su come è stata portata a termine, evocando lo spettro di "interventi o alterazioni" da parte del governo cinese e ribadendo "l'imperativo che questo rapporto sia indipendente".

A Pechino, d'altro canto, l'amministrazione americana di Joe Biden è tornata a chiedere di nuovo con insistenza che "renda disponibili i suoi dati fin dai primi giorni dell'epidemia". Una richiesta, a quanto pare, condivisa dagli stessi autori della ricerca che li ha visti impegnati per due settimane.

Oms: "Tutte le ipotesi restano aperte" La prossima settimana il team dovrebbe render pubblico un primo rapporto su quanto ottenuto in Cina e presentarlo in conferenza stampa a Ginevra, dove ha sede l'Oms. Intanto nell'ultimo degli ormai rituali briefing online con la stampa, il direttore dell'agenzia Ghebreyesus ha sostenuto, dopo avere parlato con la squadra, che "tutte le ipotesi rimangono aperte e richiedono ulteriori analisi e studi". Questo dopo che qualche giorno prima, quando erano ancora in Cina, gli esperti inviati sul campo erano sembrati invece escludere almeno una delle ipotesi: quella del virus sfuggito a un laboratorio, derubricata a "scenario da film".