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Como, malata di tumore cerca la madre naturale: "Solo lei può salvarmi"

L'appello della 47enne Daniela Molinari arriva da Milano, dove la donna vive dall'adozione. Per potersi sottoporre a una terapia sperimentale contro il cancro deve trovare i suoi veri genitori

Como, malata di tumore cerca la madre naturale: "Solo lei può salvarmi"

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Per gentile concessione di Daniela Molinari
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Per gentile concessione di Daniela Molinari
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Per gentile concessione di Daniela Molinari

"Cerco la mia mamma naturale, solo lei può salvarmi dal tumore. Non chiedo di sapere chi è, né di conoscerla se lei non lo desidera. Chiedo solo che accetti di sottoporsi a un prelievo di sangue". Arriva a Como da Milano l'appello della 47enne Daniela Molinari alla ricerca dei suoi veri genitori per sottoporsi a una cura sperimentale per combattere il cancro che l'affligge da 3 anni. La donna vive nel capoluogo lombardo da quando è stata adottata, ma è nata a Como e lì, attraverso le pagine de La Provincia di Como e la stampa nazionale, lancia il suo appello salva-vita.

Daniela Molinari è un'infermiera psichiatrica e ha due figlie di 23 e 9 anni. Tre anni fa si è ammalata di un tumore che resiste alle cure tradizionali; da qui la proposta dei medici di sottoporsi a una terapia sperimentale in Svizzera che necessita della mappa genetica della madre o del padre e, quindi, l'appello, disperato, per trovare i suoi veri genitori.

Quando è nata Daniela Molinari è stata lasciata nell'allora orfanotrofio delle suore di Rebbio, da una donna che non l'ha riconosciuta e lì l'ha abbandonata 47 anni fa, quel 23 marzo 1973. Le suore l'hanno registrata come Daniela Simoni, cognome cambiato quando due anni dopo è stata adottata da una famiglia milanese. 

"So benissimo che sono pochissime le possibilità di rintracciare mia madre - dice a La Provincia di Como la donna, - ma non voglio lasciare nulla di intentato. Della mia nascita non so quasi nulla". 

La donna che l'ha partorita non ha trascritto il nome sui documenti e chiese anche di cancellare i dati sanitari.

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