Fedelissima da sempre di Silvio Berlusconi, Maria Stella Gelmini torna al governo 10 anni dopo l'ultima esperienza, quella da ministro dell'Istruzione, e va a sedersi in un ministero senza portafoglio che in questo anno di emergenza dovuta alla pandemia ha avuto un ruolo fondamentale nel raccordo tra lo Stato e le Regioni: quello degli Affari regionali e autonomie. "Draghi può farcela se non rifà un Conte bis - ha detto ad Open qualche giorno fa - Forza Italia con Pd e M5s solo per emergenza, non saremo alleati".
Nata a Leno, in provincia di Brescia, il 1 luglio del 1973, liceo classico in una scuola di preti, la capogruppo di Forza Italia alla Camera si è laureata in giurisprudenza specializzandosi in diritto amministrativo. E subito dopo ha bruciato le tappe della politica: presidente del club azzurro di Desenzano dal '94; nel 1998 prima degli eletti alle amministrative ricoprendo, fino al 2002, la carica di Presidente del consiglio del comune di Desenzano; dal 2002 assessore al territorio della provincia di Brescia; nell'aprile 2005 entra nel consiglio regionale della Lombardia; il mese dopo Berlusconi decide di nominarla coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia, carica che ha ricoperto fino a quando nel maggio del 2008 a 35 anni è diventata ministro, il più giovane responsabile dell'Istruzione che ci sia stato in Italia. Tra il 2008 e il 2010 firma la riforma della scuola, quella che introduce tra l'altro il maestro unico alle elementari e due nuovi licei, scienze umane e musicale e coreutico.
Nella sua bio su Twitter, però, prima della carriera politica viene la sua storia personale. "Avvocato e mamma di Emma. Capogruppo Fi alla Camera, consigliere comunale a Milano". L'ultimo tweet è di ieri: "è la giornata delle donne nella scienza, istituita dall'Onu per superare stereotipi e pregiudizi che rendono le carriere femminili un percorso ad ostacoli. Non sprechiamo l'occasione del Recovery Plan per potenziare materie Stem e risolvere disparità di genere". Sul suo blog personale, invece, l'ultimo messaggio riguarda uno dei temi più importanti che il governo dovrà affrontare, la pandemia e i vaccini. "Sul piano vaccini non c'è tempo da perdere - scrive - Potenziare la campagna vaccinale in questo momento è la priorità, gli italiani hanno diritto ad informazioni chiare. Su questo Forza Italia sarà determinata".