Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha detto che la Russia "è pronta a rompere le relazioni con l'Unione europea". "Se vediamo ancora una volta, proprio come in altre occasioni, che le sanzioni vengono imposte in alcuni settori e creano rischi per la nostra economia, allora sì". "Non vogliamo essere isolati dalla vita internazionale, ma dovremmo essere preparati a questo", ha detto Lavrov che poi ha aggiunto: "Se vuoi la pace, prepara la guerra".
Berlino: "Parole sconcertanti" - Una portavoce del ministero degli Esteri tedesco in conferenza stampa a Berlino ha definito "sconcertanti e non condivisibili" le parole del ministro degli Esteri russo Lavrov. Il portavoce della Merkel, Steffen Seibert, ha affermato di non dover aggiungere altro a quanto detto dalla collega.
Il caso Navalny - Con il cambio di vertice alla Casa Bianca, c'è stata una recrudescenza delle tensioni tra Mosca e la comunità internazionale, guidata dagli Usa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il caso Navalny, con l'avvelenamento, poi il rientro in patria del dissidente curato in un ospedale tedesco e infine l'arresto che ha portato centinaia di manifestanti a protestare in varie città del Paese.
Ue: non ci lasciamo intimidire - La contromossa russa, con l'arresto di dimostranti e l'espulsione dei diplomatici Ue che hanno partecipato alle proteste ha innescato un'escalation di dimostrazioni di forza tra Mosca, l'Ue e gli Stati Uniti. Giovedì, 11 febbraio, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel da Twitter replicava alle espulsioni: "L'Ue non è intimidita dalle provocazioni (del Cremlino, ndr). Nel difendere i nostri interessi, lavoreremo con gli Stati Uniti, il Regno Unito ed altri partner per coordinare una risposta forte contro le azioni di disturbo, e la disinformazione".
Biden schiera i bombardieri in Norvegia - Il giorno prima, il 10 febbraio, il presidente americano Joe Biden come dimostrazione di forza aveva schierato bombardieri B-1 e circa 200 militari in Norvegia. Un chiaro messaggio a Mosca che gli Usa opereranno nella regione strategica dell'Artico e difenderanno gli alleati nell'area contro eventuali aggressioni. Un chiaro messaggio a cui oggi, 12 febbraio, risponde Lavrov sottolineando che la Russia non è disposta a ingerenze straniere e che, per mantenere la pace, è disposta alla guerra.