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"Giorno del Ricordo", Sassoli: "Quanto successo ci impone l'obbligo di tenere viva la memoria"

"La nostra Europa non è solo una risposta politica a quelle persecuzioni ma è anche uno dei motori fondamentali del processo di integrazione tra Paesi democratici", ha detto il presidente del Parlamento Ue

"Vorrei ricordare la memoria degli italiani, di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Quello che è successo - per molti anni ignorato o addirittura negato - ci impone l'obbligo di tenere viva la memoria". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in occasione del "Giorno del ricordo", dedicato alla commemorazione delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata.

Il "Giorno del Ricordo" - Istituito nel 2004, il "Giorno del Ricordo" si celebra il 10 febbraio. Perché proprio in questa data? Perché nello stesso giorno del 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi.  

 

L'intervento di Sassoli - "Chi, come noi, difende i valori di pace, giustizia e libertà ha il dovere di rendere onore alle vittime di questa tragedia", ha aggiunto Sassoli da Bruxelles, dove è in corso la plenaria del Parlamento europeo.

 

E in ultimo una riflessione sull'importanza dell’Europa nella costruzione della democrazia. "La costruzione dell’Europa non è solo una straordinaria risposta politica a quelle persecuzioni ma è anche uno dei motori fondamentali del processo di integrazione tra Paesi democratici", ha concluso Sassoli per poi invitare i colleghi a osservare un minuto di silenzio.

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