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Corsa a Marte, la sonda Hope degli Emirati Arabi è entrata nell'orbita del Pianeta Rosso

Vi resterà per circa due anni per studiare l'atmosfera marziana

Corsa a Marte, in orbita la sonda Hope degli Emirati Arabi

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La sonda Hope degli Emirati Arabi Uniti è entrata nell'orbita di Marte: dopo aver viaggiato per 205 giorni e 494 milioni di chilometri, ha eseguito in modo automatico la complessa manovra di inserimento in orbita che l'ha portata a rallentare da 121.000 a 18.000 chilometri orari grazie all'accensione dei suoi sei motori Delta-V per 27 minuti. Dopo un black-out radio di circa 15 minuti, Hope ha inviato il segnale che ha confermato il successo della manovra.

Gli Emirati Arabi diventano così i quinti ad avere una sonda intorno a Marte dopo Usa, Unione Sovietica, Agenzia spaziale europea e India. La corsa al Pianeta Rosso non si ferma. Subito dopo gli Emirati Arabi, sarà il turno della sonda cinese Tianwen-1, mentre il 18 febbraio toccherà alla missione della Nasa Mars 2020 con il suo rover Perseverance.

Grande assente è l'Europa, che a causa di ritardi tecnici, legati anche all'emergenza Covid-19, ha dovuto rinviare il lancio della sua missione ExoMars al 2022.. Le missioni Hope e Tianwen-1 rappresentano delle prime assolute per Emirati Arabi Uniti e Cina, al loro debutto sul Pianeta Rosso: Hope resterà in orbita per circa due anni per studiare l'atmosfera marziana, mentre Tianwen-1 proverà a posare il suo rover al suolo a maggio, permettendo alla Cina di diventare il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti a fare un atterraggio morbido su Marte.

La Nasa, che invece è al suo quinto rover sulla superficie marziana, proverà per la prima volta a riportare dei campioni di roccia sulla Terra entro il 2031 in collaborazione con l'Agenzia spaziale europea.

Gli Emirati lanciano "Speranza", la prima sonda araba su Marte 

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Gli Emirati Arabi Uniti hanno celebrato il lancio della loro sonda Al-Amal (Speranza) sul pianeta Marte, la prima missione interplanetaria intrapresa da un Paese arabo. Dopo due rinvii a causa del maltempo, il decollo della sonda dal centro spaziale Tanegashima nel sudovest del Giappone è stato accolto con un fragoroso applauso dagli Emirati. Al progetto, realizzato al Mohammed bin Rashid Space Center, hanno lavorato circa 450 persone, più della metà delle quali provenivano proprio dagli Emirati. Al-Amal dovrebbe raggiungere l'orbita di Marte nel febbraio 2021, in occasione del 50esimo anniversario dell'unificazione degli Emirati.

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