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Covid, nel Lazio le prime vaccinazioni agli over 80 | Nell'Umbria "rossa" picco di ricoverati, le varianti fanno paura

La Gran Bretagna ordina 50 milioni di dosi in grado di contrastare anche le mutazioni del virus

Lazio: partite vaccinazioni over 80 in 50 punti somministrazione

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"Sono partite le somministrazioni del vaccino anti covid agli over 80: in tutti i 50 punti si sta procedendo con regolarità e al momento non si registrano né disfunzioni né mancate presentazioni da parte degli anziani prenotati. Si invitano i cittadini a recarsi nei punti di somministrazione all'orario previsto dalla prenotazione. In tutti i centri vaccinali si segnala una grande adesione e soddisfazione della parte degli utenti". Lo comunica l'Unità di Crisi Covid della Regione Lazio.

Con le somministrazioni agli over 80, entra nel vivo nel Lazio la Fase 2 della vaccinazione anti-Covid. La campagna interessa una platea di 470mila anziani: circa 3.600 quelli vaccinati lunedì. In Piemonte, invece, la somministrazione del siero agli anziani parte il 21 febbraio mentre la Toscana anticipa a mercoledì l'avvio della campagna per gli under 55.

L'Umbria in gran parte rossa Intanto l'ombra della mutazione inglese, ma anche di quelle brasiliana e sudafricana, si allunga sull'Umbria in gran parte rossa - che ha 500 ricoverati, in un territorio piccolo, uno in più ogni ora - ma anche su altre regioni, come il Molise e la Puglia. Lockdown locali si moltiplicano - come a Chiusi nel Senese - nel timore che le versioni più contagiose e meno conosciute del virus dilaghino come nel Regno Unito.

L'Alto Adige torna in lockdown L'Italia è in grandissima parte in zona gialla, tranne Sicilia e Puglia arancioni e l'Alto Adige in rosso per scelta propria. Così come sono in lockdown Perugia e provincia, sempre in Umbria sei comuni del Ternano - circa 65mila persone in tutto - e 28 piccoli centri del basso Molise. In Puglia il sindaco di Serracapriola (Foggia), al confine, chiederà la zona rossa temendo il contagio. Si invocano più controlli sugli spostamenti dalla piccola regione confinante.

Incognita sulla mobilità tra le Regioni A Chiusi (Siena), zona rossa fino al 14 febbraio per l'aumento dei casi tra cui contagi provocati dalle varianti, è partito, con oltre cinquemila prenotati su ottomila abitanti, lo screening di massa. Resta un'incognita se le decisioni su eventuali nuovi cambi di colore delle Regioni dopo il monitoraggio di venerdì toccheranno al governo uscente o a quello che sta formando il presidente incaricato Mario Draghi. E' possibile che si debba intervenire con un decreto anche sulla mobilità tra Regioni, il cui blocco scadrà il 15 febbraio.

Umbria, sospese tutte le attività programmate negli ospedali La situazione in Umbria è tanto grave che sono sospese fino al 21 febbraio in tutti gli ospedali i ricoveri per operazioni "programmate procrastinabili" e quelle di specialistica ambulatoriale "procrastinabili", informa la Regione. La spettro delle varianti va contrastato, secondo gli esperti, aumentando di molto i tamponi e il sequenziamento delle mutazioni, parte integrante della strategia inglese alla quale il governo Draghi avrebbe intenzione di ispirarsi.

Gb ordina 50 milioni di dosi anti-varianti Nel frattempo il governo britannico ha preordinato altre 50 milioni di dosi aggiuntive di vaccini anti-Covid, aggiornati in modo specifico contro le nuove varianti che saranno prodotti nei prossimi mesi. Queste dosi vanno a sommarsi alle 400 milioni già prenotate. Mentre da uno studio guidato dal professor Shabir Madhi dell'Università del Witwatersrand (Sudafrica), emerge che il vaccino sviluppato da Oxford e AstraZeneca offre una protezione minima del 10% contro i casi lievi e moderati della variante sudafricana.

AstraZeneca, Cisl: operatori scolastici scettici "Molti operatori della scuola si interrogano sui vantaggi di aderire all'opportunità" di essere sottoposti a vaccinazione, "a causa della dichiarata minore copertura vaccinale di AstraZeneca rispetto ai più efficaci vaccini Pfizer e Moderna. La decisone di inserire il personale della scuola nelle priorità della campagna vaccinale e soprattutto di utilizzare il vaccino AstraZeneca, è stata assunta senza alcun coinvolgimento né del Comitato tecnico scientifico né dei sindacati". Lo sottolinea la Cisl Scuola, la quale chiede un'audizione al Cts e la revisione del Protocollo di sicurezza per gli istituti scolastici.

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