Letture di cuore

San Valentino: quando l’amore funziona un giorno sì e uno no

Conversazione su innamoramento e dintorni con la scrittrice Isa Grassano e sul suo primo romanzo

© Ufficio stampa

L’amore è fatto di luci e di ombre; a volte regala giornate piene di luce, alle quali si alternano fasi di buio fitto. Molti di noi lo sanno per esperienza diretta, e così ci racconta anche Isa Grassano nel suo romanzo “Un giorno sì un altro no” (Giraldi Editore), con grande intensità, ma insieme con grazia e con un pizzico di leggerezza.  In occasione di San Valentino, festa degli innamorati, cogliamo l’occasione per parlare con lei di amore e di legami di coppia, prendendo spunto dalle vicende di Ludovico (Ludo per gli amici) e di Arabella, protagonisti di una storia appassionata ma “a corrente alternata”. 

Un incontro casuale a cui seguono momenti di intensa passione e poi fasi di prolungato silenzio, in cui il bel protagonista maschile si nega a ogni contatto. Eppure, Arabella non riesce a staccarsene, come accade a molte donne nella realtà. Come può innescarsi questo meccanismo che sa illuminare le giornate, ma anche renderle buie e spente, un giorno sì un altro no?
Noi donne spesso sbagliamo per troppo amore. Quando ci innamoriamo di un uomo, anche se vediamo con evidenza tutti i suoi limiti, siamo convinte che il nostro sentimento possa cambiarli in meglio. Naturalmente non è così. Sarà forse un po’ di presunzione, per cui immaginiamo di avere chissà quali poteri, o forse per la sindrome della crocerossina, che ci fa immaginare di poter salvare un ragazzo dalle sue fragilità: fatto sta che ci troviamo nella maglie di un rapporto che funziona e ci rende felici “un giorno sì un giorno no”, come dice il titolo del romanzo, e prima di rendercene conto siamo così coinvolte in questa storia da non riuscire a uscirne, come succede ad Arabella, la protagonista femminile. 

Perché noi donne siamo così attratte da uomini così evidentemente sbagliati? In noi c’è una vena di sottile masochismo?
In effetti, è possibile.  C’è da dire che a volte non si capisce subito di quale pasta sia fatto il nostro amato bene. Di solito, i loro lati negativi sono nascosti dalla bellezza fisica, oppure dall’intelligenza o dal fascino personale. Nel caso di Arabella, il suo Ludo dopo averle regalato momenti perfetti scompare completamente per giorni, senza farsi vivo e senza rispondere ai messaggi. E lei, dolce, innamorata e un po’ “imbranata” alla Bridget Jones, non può fare altro che aspettare e soffrire. Salvo poi, non appena lui ricompare, tornare ad abbandonarsi al sogno. Si accontenta di vivere l’attimo, perché non è dato sapere se questa storia si trasformerà in un “per-sempre”. Se vogliamo proprio mettere, un uomo che ci tiene un po' sulla corda può risultare più attraente di uno completamente affidabile, che ci fa sentire sempre tranquille e soddisfatte, ma che alla lunga finisce per far scattare la curiosità di scoprire se, là fuori, non potrebbe esserci qualcosa di “altro".

Accanto ad Arabella c’è un’amica del cuore, Sara. Oltre ad essere l’alleata e la confidente consolatrice, Sara rappresenta la voce della ragione che si fa sentire quando l’emotività prende il sopravvento. Se tu fossi Sara, che cosa diresti ad Arabella?
Davanti a una situazione amorosa in altalena, come quella di Arabella, sono del tutto d’accordo con i suggerimenti di Sara: bisogna scappare alla massima velocità possibile. Il problema è che, come tante persone in questa situazione mi hanno raccontato, non si riesce a venirne fuori così facilmente: forse, se la consapevolezza arriva all’inizio della storia, prima di essere troppo prese, si riesce a troncare, altrimenti è davvero difficile. E si soffre tanto, anche perché ci sembra di non avere alternative migliori. 

Perché a tuo avviso, gli uomini sono sempre più inclini a fuggire, a negarsi, a non accettare un impegno?
Viviamo in tempi difficili e in molti scatta la paura. Intanto si vive molto più a lungo nella famiglia di origine e i ragazzi continuano a vedere se stessi nel ruolo del figlio anche fino a trenta o quarant’anni. Da questa adolescenza troppo protratta nasce la difficoltà a staccarsi, a prendere il proprio posto nel mondo e ad assumersi le proprie responsabilità. 

Una nota positiva? In fondo, nel progredire della vicenda si rivela che Ludo ha qualche attenuante
In effetti è così. E non è neppure escluso che il romanzo abbia un seguito… 

Tre consigli che daresti alla tua amica del cuore vittima di un amore a corrente alternata come quello tra Arabella e Ludo
Il primo è vivere il suo amore, perché ogni rapporto regala sentimenti ed emozioni, quindi vale la pena viverlo fino in fondo. Il secondo: non lasciarsi andare troppo, almeno fino a che non è ben certa di quello che fa. Il terzo: quando malauguratamente scoprirà di essere infelice e tramortita come se fosse stata travolta da un treno (perché è così che ci sente quando una storia fallisce), occorre volersi bene. E se scopriamo di non esserne capaci, è proprio il caso di imparare.