A "Striscia la Notizia"

U-Mask, i dubbi di un ex collaboratore sui locali di produzione

Continua l’indagine di “Striscia la Notizia” sulle mascherine biotech indossate dalle star

Non solo sulla capacità di filtraggio, “Striscia la Notizia” indaga anche sull’igiene e l’adeguatezza dei locali dove avviene la produzione delle celebri U-Mask, le mascherine usate da moltissime star e finite al centro di un’inchiesta della procura di Milano.

Al tg satirico parla Giancarlo Canale Bruni, un ex collaboratore di U-Earth, la start-up che ha sviluppato il famoso dispositivo biotech: “Ho cominciato ad avere dei dubbi e delle paure – spiega l’uomo - nel momento in cui è iniziata la pandemia e ho visto che U-Mask veniva prodotta in ambienti che non fossero proprio super sterili e adatti per la produzione e il confezionamento di un eventuale dispositivo medico o di protezione personale”.

Dubbi condivisi anche dall’inviato di “Striscia” Moreno Morello, il quale mostra le foto degli ambienti in cui lavorano gli operai che confezionano le famose mascherine: sono infatti molto differenti da quelli in cui altre aziende visitate dallo stesso Morello, producono altri dispositivi medici.