ESECUTIVO TECNICO

Governo, Draghi accetta l'incarico: "Fiducioso" | Berlusconi: "Sentiremo cosa dice", ma Meloni frena: "FdI non lo sosterrà"

Salvini: "Non diciamo ancora né sì né no". Meloni: "Astensione ma solo per unità del centrodestra"

La crisi sanitaria "colpisce la vita delle persone, l'economia e la società'" ed è in nome di questa consapevolezza che Mario Draghi accetta la sfida di formare un nuovo governo. "Fiducioso" di poterlo far nascere nel segno dell'unità invocata dal Capo dello Stato e di poter dare "risposte all'altezza della situazione". Giovedì pomeriggio l'avvio delle consultazioni.

L'ex presidente della Bce sale al Quirinale a metà mattina e accetta con riserva l'incarico affidatogli da Sergio Mattarella. Dovrà prima vedere se riuscirà a coagulare il consenso necessario a sostenerlo: solo il Pd e Iv per ora si schierano apertamente per lui. La Borsa però apprezza e lo spread Btp-Bund chiude in forte calo, a quota 105 punti.

Draghi spiega di volersi rivolgere "innanzitutto" al Parlamento e dunque necessariamente si confronterà con i partiti. Ma dialogherà anche con le forze sociali, è la promessa che apre a una stagione di concertazione con imprese e sindacati. La tempestività dell'azione è per il presidente della Repubblica un fattore chiave ma l'ex banchiere centrale avvierà le consultazioni prendendosi qualche ora in piu' per far decantare il quadro.

L'incontro di Draghi con Conte Sceso dal Colle, Draghi assolve ai riti previsti in queste occasioni: va a colloquio con i presidenti delle Camere e poi anche a Palazzo Chigi per incontrare Conte. Si ferma un'ora, più o meno quanto è durato anche il faccia a faccia con Mattarella; poi torna a Montecitorio per compiere di persona il sopralluogo in vista degli incontri con le forze politiche. La partita che dovrà giocare sul tavolo politico non si preannuncia facile: l'ipotesi di un esecutivo tecnico, seppure dei "migliori", vede la levata di scudi della gran parte del Movimento cinquestelle, attraversato da molti distinguo.

Le difficoltà del formare un governo tecnico L'"alto profilo" dell'esecutivo che Draghi è chiamato a guidare deve essere d'altro canto ancora disegnato: i numeri per uno esclusivamente tecnico non sembrano esserci, al momento. Ma la mappa in Parlamento potrebbe cambiare qualora nella compagine di governo entrassero anche dei politici. E chissà che non possa rientrare in altro ruolo lo stesso Conte: chi fra i 5s gli ha parlato riferisce però di una sua indisponibilità.

Berlusconi: "Ascolteremo Draghi, persona di alto profilo"Tutte le forze politiche d'altro canto lo sanno, Mattarella è stato chiaro: l'alternativa a un governo Draghi sono solo le urne. E molti parlamentari non sarebbero rieletti. Parallelamente si muove il centrodestra, sempre alle prese con la medesima questione: il partito guidato da Silvio Berlusconi è il più sensibile al richiamo dell'ex numero uno della Bce. "Andiamo alle consultazioni a sentire Mario Draghi quali idee ha e cosa propine. E' una personalità di altissimo profilo. Valuteremo insieme come centrodestra cosa fare. Se siamo arrivati fino a qui e perché siamo rimasti uniti", ha detto infatti il leader di Forza Italia.

Salvini: "Draghi? Non diciamo né sì né no" Matteo Salvini invece mantiene una posizione "oscillante". "Contento di Draghi? Sono contento che non passeremo il tempo a contare i litigi tra Renzi e Conte - ha detto infatti il leader della Lega  -. Non diciamo no o sì a priori a Draghi, sarebbe poco serio. Dopo queste settimane di caos almeno c'è un po' di chiarezza, una nuova pagina" anche se, ha aggiunto "la via maestra è il voto".

Meloni: "Astensione solo se centrodestra unito, altrimenti no a Draghi"Di tutt'altro avviso sembra invece Giorgia Meloni, che parla di possibile astensione ma solo come chiave per mantenere compatto il centrodestra. "Credo nella compattezza del centrodestra, so che altri hanno altre posizioni. Ho proposto una astensione se lo fa tutto il centrodestra: faccio mezzo passo se il resto del centrodestra fa mezzo passo verso di me", ha spiegato infatti la presidente di Fratelli, precisando però che un governo di minoranza che si regge sulle astensioni "credo sarebbe governo debole, e non credo che il presidente incaricato vorrebbe questo".

"Italiani hanno diritto a votare" "Non c'è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di Fratelli d'Italia al governo Draghi", ha quindi precisato la Meloni, sottolineando che "gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione".