Manovre politiche

Governo, Salvini: "Non conta il nome, ma cosa vuole fare e con chi"

A Draghi il leader della Lega chiede, per prima cosa, "un impegno a non aumentare in alcun modo le tasse"

Il problema per la formazione di un nuovo governo "non è il nome della persona. E io l'ho anche detto a questa persona". A chiarirlo è il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo il quale, invece, "il punto è che cosa vuole fare e con chi". A Mario Draghi la Lega chiede "per prima cosa, un impegno a non aumentare in alcun modo le tasse. Chiunque voglia governare con la Lega, si chiami Draghi, Cartabia o Cottarelli, deve saperlo".

Andare al voto a maggio o giugno Intervistato da Il Corriere della Sera, alla luce dell'appello del presidente Mattarella a tutte le forze politiche, Salvini ribadisce che "noi abbiamo cinque priorità. E su queste decideremo. Per noi, si possono approvare rapidamente i decreti su queste priorità, e poi andare al voto a maggio o giugno. Entro l'11 aprile si può concludere il lavoro di approvazione delle misure urgenti per il Paese".

Le condizioni della Lega "No alla patrimoniale, no agli aumenti dell'Imu. E flat tax al 15% e pace fiscale sulle cartelle esattoriali" e "no assoluto alla fine di quota cento": sono le condizioni dettate dal leader del Carroccio.

Il centrodestra è compatto Salvini sottolinea poi che "il centrodestra si muoverà compatto, siamo già d'accordo. Non andremo in ordine sparso - assicura - e sceglieremo il meglio per gli italiani. Ma sia chiaro che per ragionare con chiunque non firmeremo una cambiale in bianco. Se qualcuno non è d'accordo, amici come prima. E poi, ci vorrebbe un termine. Io vorrei festeggiare il primo maggio con un governo che lavora per cinque anni".