Una ragazza di 15 anni, Rashida, era stata promessa in sposa dalla madre a un uomo di 10 anni più grande. A pochi giorni dalle nozze, la giovane aveva chiamato il "Telefono azzurro" segnalando che presto sarebbe stata costretta a unirsi in matrimonio con uno sconosciuto. E' accaduto tre anni fa a Torino. Ora la madre, di origine egiziana, è stata condannata dal Tribunale di Torino a un anno e quattro mesi - con la condizionale - per maltrattamenti in famiglia.
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l'adolescente non era libera di usare il telefono o di uscire con le amiche e per andare a scuola doveva essere accompagnata da un parente. Al processo si è costituita parte civile e il tribunale le ha riconosciuto il diritto a risarcimento e una provvisionale di cinquemila euro.
"È una storia dolorosa per tutti", ha commentato il suo legale, avvocato Isabella Nacci. La giovane, che è stata affidata a una comunità e non vive più in famiglia, nel corso delle sue testimonianze ha ribadito più volere molto bene alla madre e ha detto di sperare che non vada mai in carcere.