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Femminicidio a Minervino di Lecce, fermato l'ex fidanzato della vittima: ha confessato

Dieci anni fa il 39enne era già arrestato per l'accoltellamento di un parcheggiatore abusivo con il quale lavorava a Torre Annunziata

E' stato catturato il responsabile dell'omicidio di Sonia Di Maggio, la 29enne uccisa a coltellate lunedì sera a Minervino di Lecce mentre era in compagnia del suo compagno. Si tratta dell'ex fidanzato della giovane, un 39enne di Torre Annunziata (Napoli). E' stato fermato dagli agenti del commissariato di Otranto, mentre a piedi cercava di raggiungere un mezzo con il quale allontanarsi dal Salento. Agli inquirenti avrebbe confessato il delitto.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 39enne avrebbe aggredito i due fidanzati, cogliendoli di sorpresa alle spalle, mentre camminavano per strada mano nella mano. Probabilmente l'obiettivo era il nuovo fidanzato di Sonia e lei gli avrebbe fatto da scudo per proteggerlo, venendo uccisa. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno provato a rianimare Sonia, fino all'arrivo del 118 ma quando i medici sono arrivati la giovane era già morta.

La ricostruzione degli inquirenti è stata confermata da Francesco Damiano, il fidanzato della ragazza. "Stavamo andando al supermercato io e lei da soli - ha raccontato - poi è sbucato lui, l'ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c'era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra". 

L'arrestato è Salvatore Carfora ed ha precedenti penali. Quando è stato arrestato, aveva ancora gli indumenti e lo zainetto che indossava al momento del delitto. L'arma del delitto non è stata ancora trovata.

L'uomo, secondo quanto si apprende, svolgeva l'attività di parcheggiatore abusivo, non aveva una dimora fissa e nel giugno del 2020 era stato dimesso dall'ospedale psichiatrico giudiziario "Filippo Saporito" di Aversa, in provincia di Caserta. Carfora, inoltre, era già noto alle forze dell'ordine per alcuni precedenti che lo avvicinano alla famiglia del clan Gallo-Limelli-Vangoni. E dieci anni fa era stato arrestato per l'accoltellamento di un parcheggiatore abusivo con il quale lavorava a Torre Annunziata.

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