Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e spesso il sistema educativo non riesce a tenere il passo. Il risultato è che sempre più ragazzi terminano gli studi senza avere le competenze adeguate per trovare un impiego soddisfacente: è il fenomeno dello skill mismatch, particolarmente frequente nel nostro Paese. Avere una panoramica aggiornata dei ruoli e delle mansioni realmente richiesti dalle aziende e dai datori di lavoro è quindi fondamentale: Adecco, azienda attiva nella selezione del personale, ha stilato una lista dei dieci profili che in futuro saranno sempre più ricercati.
Broadband Architect , Il “regista” della tv via web - Nuova figura dei canali di informazione e più in generale del settore comunicativo, il Broadband Architect è l’architetto della televisione via web. Si occupa delle innovazioni interattive della rete e della cura dei contenuti. È una figura ricercata perché coniuga il mondo della rete e le sue novità con il settore più classico della televisione. Il Broadband Architect deve possedere un’ottima conoscenza di entrambi i canali d’informazione e preferibilmente aver conseguito una laurea in Comunicazione, Sistemi Informativi e Informatica applicata alla comunicazione multimediale.
Category Manager, il responsabile di prodotti dall’acquisto alla vendita - Il Category Manager è un esperto di marketing che studia il consumatore: cerca di capire quali prodotti gli interessano di più, all’interno della categoria di cui si occupa. Inquadra poi il modo migliore per esporre i prodotti, il prezzo più conveniente, le promozioni da prendere in considerazione e i risultati di vendita ottenuti. La figura professionale si occupa inoltre degli acquisti e delle scorte a disposizione. In sintesi, è il responsabile dell’intero percorso che inizia con l’acquisto di una categoria di prodotti e si conclude con la loro vendita. Per essere selezionati per questo ruolo, è utile aver conseguito una laurea magistrale a indirizzo economico o statistico, con specializzazione in Marketing e Comunicazione. Sono poi importanti la padronanza di una o più lingue straniere e la conoscenza delle normative che regolano il settore vendite.
Cloud Architect, l’esperto di sistemi informatici distributivi – Questa figura è un architetto che si occupa di progettare e costruire ambienti cloud scalabili e resilienti, quindi facilmente gestibili, in grado di rispondere al cambiamento e che si adattino alle esigenze di business di un’impresa. Sempre più spesso infatti le aziende devono far migrare i propri dati nei public cloud, un’esigenza che al momento viene soddisfatta attraverso consulenze esterne. In futuro però sarà indispensabile poter disporre di queste figure anche all’interno dell’azienda. Chi vuole intraprendere la carriera di Cloud Architect, ovviamente deve conoscere i sistemi di cloud computing architecture e delle soluzioni IT più rilevanti, ma deve possedere anche una buona comprensione del back-end e delle sue risorse a basso livello: dalle reti, allo storage, all’hypervisor, in modo da fornire alle aziende soluzioni sicure.
© Istockphoto
Data Scientist, l’analista che fa crescere l’azienda – Il compito di questa figura è l’organizzazione e l’analisi di grandi quantità di dati. Questi big data sono di due tipi: i dati strutturati e i dati non strutturati. I primi sono organizzati per categorie e possono essere ordinati automaticamente da un sistema (per esempio i dati sul traffico di un sito web), i secondi sono più difficili da classificare perché sono input di persone (recensioni di clienti, messaggi sui social, etc). Sono proprio i dati non strutturati a rendere necessaria la figura del Data Scientist. Per essere selezionati è necessario essere in possesso di una laurea e avere competenze trasversali in base al settore in cui si lavora. Le principali skills richieste sono programmazione, analisi quantitativa, comprensione del prodotto, comunicazione e capacità di lavorare in team.
Energy Manager, un lavoro all’insegna del risparmio energetico - Professione nata in seguito alla crisi petrolifera del 1973, si è ridefinita nell’ultimo decennio con l’introduzione di specifiche normative sul risparmio di energia. I suoi punti di forza, oltre alla competenza tecnica e professionale, sono la capacità di dialogo con la struttura operativa e l’interesse a perseguire una reale politica aziendale di conservazione dell’energia. Per diventare un Energy Manager, è necessario aver presente i processi di produzione dei beni e avere un’approfondita conoscenza delle tecnologie idonee a conseguire un uso razionale dell’energia. Questa figura deve infatti elaborare progetti di investimento, da presentare alla direzione, insieme alla valutazione del loro ritorno economico.
Growth Hacker, il pirata richiesto nella Silicon Valley – Il “pirata della crescita” si occupa di ideare e sviluppare le strategie di crescita per la propria azienda. È una figura cross tra un ingegnere informatico e un esperto di marketing, ma deve anche saper gestire i canali social ed essere un ottimo content writer. Per ottenere risultati brillanti con budget ridotti deve sapersi muovere bene nel campo dell’ottimizzazione Seo, del content ed email marketing e della pubblicità. È quindi una figura trasversale all’interno dell’azienda che fa della multidisciplinarietà il suo punto di forza. Le sue competenze devono spaziare dal coding alla data analysis, dalla finanza al marketing, mantenendo un forte spirito imprenditoriale.
Plant Manager, l’occhio vigile delle fabbriche 2.0 - In Italia è il responsabile di stabilimento, il capo progetto o il manager di prodotto: è la figura che organizza le operazioni quotidiane degli impianti di produzione aziendali. Si occupa dei lavoratori, assegnando funzioni e ruoli, definendo orari di lavoro e produzione, formando i neo assunti. Raccoglie e analizza i dati di produzione per trovare eventuali spazi di miglioramento; si occupa della sicurezza dei lavoratori e quella degli impianti; monitora le apparecchiature di produzione. Chi vuole diventare un Plant Manager, deve avere nel cassetto almeno una laurea triennale in Ingegneria Industriale o in Gestione Aziendale.
Il Project Manager fa dialogare il progettista con le imprese - Il Project Manager è il responsabile di progetto, il suo core business è offrire consulenza ai committenti con l’obiettivo di difendere l’idea progettuale. È il “traduttore” del progetto, che si interfaccia quotidianamente con le imprese di costruzione e le pubbliche amministrazioni. Tutto ciò deve essere svolto assicurando il rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del progetto. Per questo ruolo, le aziende cercano profili che abbiano una laurea in Economia, Marketing o Comunicazioni. Importanti sono anche le capacità relazionali, la creatività e l’inventiva, caratteristiche proprie dei laureati in studi umanistici (meglio se con un’esperienza sul tema della progettazione nel proprio curriculum).
Scrum Master, il coordinatore che sa comunicare – È un supervisore che non ha ruoli di comando, bensì di coordinamento, e per questo è chiamato “leader servitore”. Il suo compito è aumentare l’efficienza e il lavoro di chi è impegnato nello sviluppo di un progetto. È una persona capace di facilitare l’adozione delle pratiche Scrum (framework agile per la gestione del ciclo di sviluppo del software), non di imporle. Per lo stesso motivo deve essere una persona autorevole, ma non autoritaria, con spiccate doti comunicative e relazionali.
UX Designer: il cliente al primo posto - Secondo una ricerca di Talent Garden, questa sarà tra le professioni più ricercate dalle aziende nei prossimi tre anni. Lo User Experience (in breve UX) Designer si occupa degli utenti della propria azienda: analizza e interpreta il loro comportamento, le dinamiche e il contesto in modo da costruire un’esperienza positiva per il consumatore finale. In particolare progetta l’esperienza di un utente relativa all’uso di un prodotto digitale. L’obiettivo principale del professionista è migliorare la relazione tra consumatori e prodotti: è l’anello di congiunzione tra i bisogni dell’azienda e quelli dell’utente. Spesso il background della figura è un misto tra studi umanistici (Psicologia, Ergonomia cognitiva, Semiotica), Marketing Digitale e Design.
Articolo a cura di Eleonora Fraschini