Il visionario Elon Musk non si ferma mai: ideatore di Tesla e Space X, è attivo anche nel campo delle interfacce neurali impiantabili attraverso l'azienda Neuralink Corporation, capace di creare un sensore wireless grande appena quanto una moneta. Lo scopo a lungo termine è quello di permettere all'uomo non solo di curare disturbi come la perdita dell'udito e della memoria, l'insonnia e la depressione, ma anche di interfacciarsi in futuro con software di diverso tipo attraverso connessioni rapidissime, adottando soluzioni tecniche già viste per consentire a persone con arti amputati di muovere protesi robotizzate.
Il passo che Musk ha voluto condividere il 1 febbraio attraverso la nuova piattaforma social ClubHouse è che l'interfaccia neurale, dopo essere stata usata su alcuni maialini in passato, è stata installata nel cranio di una scimmia ed è talmente ben integrata che, secondo Musk, "non si vede il punto in cui è stato inserito l'impianto". Il rilevatore, collegato al cervello della scimmia con dei minuscoli fili, avrebbe permesso al primate di controllare un videogioco direttamente con la sua mente.
"Non è una scimmia infelice", ha dichiarato Musk, indicando come l'applicazione di Neuralink non abbia creato alcuna conseguenza inattesa, come comportamenti strani o variazioni sull'umore del primate. Per il gruppo guidato dall'uomo più ricco del pianeta, adesso, si presenta una nuova sfida: "Stiamo studiando come rimuoverlo qualora una persona non lo volesse più o il dispositivo si danneggiasse", ha rivelato Musk sul social network, auspicando di riuscire a utilizzare in futuro questa tecnologia per aiutare le persone con danni celebrali o alla spina dorsale.