Aung San Suu Kyi, capo del governo birmano, è stata arrestata dalle forze armate. Lo ha annunciato Myo Nyunt la portavoce del suo partito, la Lega nazionale per la democrazia (Lnd). La leader birmana lancia il suo appello alla popolazione: "Non accettate il golpe". Bloccati tutti i voli passeggeri nel Paese. Ferma condanna dall'Unione europea e degli Stati Uniti. Joe Biden annuncia imminenti sanzioni.
I militari denunciano da diverse settimane irregolarità avvenute durante le elezioni legislative di novembre, che erano state vinte in modo schiacciante dall'Lnd, il partito di San Suu Kyi, Dopo l'arresto della leader, l'esercito birmano ha annunciato l'imposizione di uno stato di emergenza per la durata di un anno aggiungendo di voler indire nuove elezioni "libere e regolari" al termine di questo periodo, per organizzare un trasferimento dei poteri assunti con il colpo di Stato. Nel frattempo, l'ex generale Myint Swe, uno dei due vicepresidenti, ricoprirà la carica di presidente ad interim. L'annuncio è stato dato dalla tv statale. Tutti i poteri in Myanmar sono stati trasferiti al generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate.
Gli arresti sono avvenuti poche ore prima della riunione inaugurale del Parlamento recentemente insediato. Con il pretesto della pandemia da coronavirus, le elezioni "non sono state né libere né eque", ha assicurato in conferenza stampa la scorsa settimana il portavoce dell'esercito, il maggiore generale Zaw Min Tun.
Bloccati tutti i voli - L'agenzia governativa del Paese incaricata dei trasporti aerei ha annunciato di aver bloccato tutti i voli passeggeri. L'ambasciata Usa in Birmania scrive sulla sua pagina Facebook che la strada verso l'aeroporto internazionale a Yangon, la città più grande del Paese, è stata chiusa e su Twitter comunica che "secondo le notizie, tutti gli aeroporti sono stati chiusi". L'ambasciata Usa ha diffuso anche un'allerta sicurezza: "C'è il potenziale per una rivolta civile e politica in Birmania. Continueremo a monitorare la situazione".
Ferma condanna dall'Ue: "Rilasciare i detenuti" - "Condanno fermamente il colpo di Stato dei militari" in Birmania "e chiedo un immediato rilascio dei detenuti - dice l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell su Twitter. "I risultati elettorali e la Costituzione devono essere rispettati - aggiunge -. Il popolo della Birmania vuole la democrazia e l'Ue è con loro".
La Farnesina: "Liberare San Suu Ky" - L'Italia condanna fermamente l'ondata di arresti in Birmania e chiede l'immediato rilascio di Aung San Suu Ky e di tutti i leader politici arrestati, si legge in una nota della Farnesina. "La volontà della popolazione è chiaramente emersa nelle ultime elezioni e va rispettata - continua il comunicato -. Siamo preoccupati per questa brusca interruzione del processo di transizione democratica e chiediamo che venga garantito il rispetto dei diritti u mani e delle libertà fondamentali".
Von der Leyen: "Restaurare il legittimo governo civile" - Una forte condanna al colpo di Stato è arrivata anche dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha detto: "Il legittimo governo civile deve essere restaurato, in linea con la costituzione del Paese e le elezioni di novembre. Chiedo il rilascio immediato e incondizionato di tutti i detenuti".
I militari affermano di aver identificato casi di frode, tra cui migliaia di centenari o minori che risulterebbero tra i votanti. Diverse ambasciate, tra cui quella degli Stati Uniti e la delegazione dell'Unione Europea, hanno sollecitato la Birmania ad "aderire a standard democratici", che assieme all'Onu temevano il colpo di Stato.
Il partito di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, molto criticato a livello internazionale per la gestione della crisi musulmana Rohingya ma ancora popolare tra la maggioranza della popolazione, ha ottenuto una schiacciante vittoria a novembre. E' la seconda vittoria nelle elezioni elezioni generali dal 2011, quando la giunta che ha governato il Paese per mezzo secolo è stata sciolta. L'esercito, tuttavia, detiene ancora potere, avendo il controllo su tre ministeri chiave (Interno, Difesa e Confini).
Biden: attacco a democrazia, nuove sanzioni "La presa del potere da parte dei militari in Birmania, la detenzione di Aung San Suu Kyi e di altri funzionari civili sono un attacco diretto alla transizione del Paese verso la democrazia". Lo ha detto il presidente Joe Biden spiegando che gli Stati Uniti rivedranno il regime di sanzioni. Per Biden la comunità internazionale "dovrebbe riunirsi per spingere i militari a rinunciare al potere".