Il Pd "ribadisce di indicare Conte come la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari". Lo ha affermato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, precisando che Conte "ha ottenuto già la fiducia piena alla Camera dei deputati e un sostegno amplissimo al Senato. Ha lavorato con noi ed è in grado di garantire equilibrio e una immediata ripartenza". Zingaretti ha parlato prima dell'incontro con Roberto Fico.
"Insopportabile distanza tra Paese e interessi personali" - "C'è una distanza ormai quasi insopportabile tra il sentimento degli italiani e le loro preoccupazioni quotidiane e un dibattito politico ai più incomprensibile, chiuso in se stesso, in alcuni casi mosso da soli interessi personali o di partito".
"Programma vincolante e strategico" - "Occorre sviluppare in queste ore quel confronto programmatico richiesto da tutti e che noi ci auguriamo sia franco, approfondito e privo di strumentalità e di confusi diversivi e obiettivi politici. Mantenere la dignità della politica è un tutt'uno con la ricostruzione di un governo ampio fondato su un programma vincolante e strategico".
Il Pd ha scelto Conte e non torna indietro - Al momento, il Partito Democratico rimane compatto. Stretto a Giuseppe Conte insieme a MoVimento Cinque Stelle ed a Liberi e Uguali: nell'ultima Direzione, durante le consultazioni con Sergio Mattarella, nelle dichiarazioni alla stampa subito successive, per finire con quest'ultimo intervento di Zingaretti, per il Pd sembra esserci una sola (coerente) strada, quella di riformare una maggioranza con Conte premier. Ma nel partito, si sa, sono rimaste diverse anime "renziane", a cominciare dal capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, per finire al capogruppo alla Camera, Graziano Delrio. Il segretario Zingaretti, nelle prossime ore, si "gioca" tutto: se il Pd resta compatto al fianco di M5s e LeU, sarà complesso per Renzi mettere in discussione il ruolo di Conte. Altrimenti, inizierà un'altra "partita", che potrebbe portare persino alle elezioni anticipate.