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Condanna Appendino per i fatti di piazza San Carlo, l'appello dei sindaci al governo: "Rivedere le norme" 

In oltre 2mila hanno sottoscritto il testo del presidente dell'Anci, Antonio Decaro, per sollecitare il Parlamento a una revisione del Testo unico degli Enti Locali

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La condanna del sindaco di Torino, Chiara Appendino, per i fatti di piazza San Carlo, ha provocato una reazione corale dei sindaci italiani. In oltre 2mila hanno sottoscritto un appello del presidente dell'Anci, Antonio Decaro, per sollecitare il Parlamento a una revisione del Testo unico degli Enti Locali. "Non chiediamo impunità - si legge - ma domandiamo: possono i sindaci rispondere personalmente di valutazioni non ascrivibili alle loro competenze?".

"Possono i sindaci essere condannati per aver fatto il loro lavoro?", affermano i sindaci. 

Tra i firmatari i sindaci di Comuni grandi e piccoli, del Sud e del Nord, amministratori di ogni orientamento politico: dalla prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, a quello di Milano, Beppe Sala, dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a quello di Cagliari, Paolo Truzzu, dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Aderiscono i sindaci di tutti i capoluoghi, da Monza (Dario Allevi) a Novara (Alessandro Canelli) da Prato (Matteo Biffoni) a Messina (Cateno De Luca), a Lecce (Carlo Salvemini). Tantissime le firme di sindaci di Comuni piccoli e piccolissimi, piemontesi e sardi, abruzzesi e veneti, siciliani e lombardi.  

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