Un patto di legislatura, molto chiaro, che tutte le future forze politiche che comporranno la nuova maggioranza dovranno sottoscrivere e seguire. E' stata questa la proposta fatta dal M5s a Sergio Mattarella nelle consultazioni. Nel progetto-Crimi c'è ovviamente Giuseppe Conte premier, ma anche Italia Viva in maggioranza. Un'apertura, quella nei confronti del partito che ha causato la crisi di governo togliendo l'appoggio al Conte bis, che ha mandato su tutte le furie Alessandro Di Battista, ex deputato pentastellato pronto a entrare nel Comitato Direttivo che a breve prenderà il posto del Capo politico.
"Se apriamo a Renzi, un accoltellatore professionista, grazie e arrivederci". ha tuonato Di Battista, che di riaccogliere il senatore di Rignano in maggioranza non vuole sentir parlare. "Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un 'accoltellatore' professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del Recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta", ha scritto su Facebook l'ex deputato. Che - e questo deve suonare come un campanello d'allarme sia per Fico sia per Conte - non è l'unico esponente pentastellato ad aver, per così dire, un forte mal di pancia.
Con un un’intervista al Corriere della Sera, infatti, ha fatto conoscere il proprio (assai critico) pensiero anche il senatore Nicola Morra. Il presidente della Commissione Antimafia si è dichiarato deluso per le aperture a Italia viva di Matteo Renzi perché "in occasione della crisi si sono susseguite dichiarazioni nette, forti, di chiusura nei confronti di Matteo Renzi” e anche in Aula “il premier è stato implacabile e duro nei confronti dello stesso senatore”. Quindi, aggiunge, “ho difficoltà a individuare un solo motivo politico, qualitativo, per cui si possa rinnegare quel giudizio, in quanto ritengo Renzi responsabile di una crisi inaccettabile in un momento grave come quello della pandemia che stiamo vivendo". Morra, pur senza essere espicito, fa capire che potrebbe lasciare il Movimento. "Nei prossimi giorni valuterò se sarà il caso di continuare la mia battaglia per il cambiamento. Non escludo però che si diano altri scenari e dovrò valutarli con attenzione".
Ad agitare ulteriormente le acque in casa pentastellata c'è anche Barbara Lezzi, anch'essa senatrice (da sempre vicina a Di Battista). Per l'ex ministro per il Sud del Governo Conte I “serve il voto immediato degli iscritti” per legittimare quello che definisce un "repentino cambio di linea’ del M5s che ha deciso di ritornare sui suoi passi non mettendo alcun veto su Matteo Renzi e su Italia Viva per la formazione del governo Conte-ter all’indomani della crisi".