Vita a due

Coppia: i “segreti” che rendono felice una relazione

Gli aspetti da tenere presenti per capire se il rapporto funziona ed eventualmente come migliorare la situazione

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Ognuno di noi desidera un rapporto sereno e felice con il proprio partner. Se la relazione procede senza scossoni, siamo sereni ed appagati e il ménage è soddisfacente per entrambi, non resta che proseguire così e godersi il momento. Se invece si manifestano con troppa frequenza tensioni, scontri e insoddisfazioni reciproche, occorre “fare un test” al rapporto e cercare di capire che cosa non va, in modo da correre ai ripari il più in fretta ed efficacemente possibile.  Ecco alcuni indicatori critici sui quali fare un esame di coscienza, da soli e di coppia. 

Innanzi tutto, fiducia e confidenza –Sono gli ingredienti fondamentali di un rapporto a due: se mancano, la storia non andrà lontano. Siamo convinti che se lui (o lei) giustifica un ritardo con un impegno imprevisto, le cose stanno proprio così? Crediamo alle sue parole e alle sue promesse? Se la risposta è sì, è tutto ok. Se invece abbiamo dei dubbi, occorre chiarire subito la situazione in modo calmo e assertivo, limitando le domande alla situazione in esame e senza divagare verso i massimi sistemi. La fiducia nell’altro deve essere costruita giorno per giorno, con comportamenti trasparenti e senza reticenze nel caso l’altro chieda una conferma. La mancanza di fiducia reciproca genera uno stato continuo di ansia e di sospetto che finisce per minare anche i sentimenti. Lo stesso vale per la confidenza: ciascuno dei partner deve essere certo di poter parlare di qualsiasi argomento e condividere ogni situazione senza imbarazzi e senza perdere l’appoggio della propria metà.  

Litigare senza drammi – Avere la stessa opinione sempre e su tutto non è possibile e, in fondo, non è neppure sano. L’importante è confrontarsi, anche animatamente, senza farsi del male. Ecco perché è importante saper discutere in modo costruttivo. In estrema sintesi,  le regolette d’oro per una lite sana sono: avere come obiettivo la soluzione del problema (e non vedere prevalere la propria tesi a tutti i costi); nella discussione limitarsi all’argomento del contendere senza rivangare fatti del passato e questioni “cosmiche”; non cadere in osservazioni e accuse personali (ad esempio: hai un pessimo carattere, con te non si può ragionare); mantenere il dialogo nei limiti della correttezza e della buona educazione; non soffocare le proprie convinzioni per amore di pace: arrivare a una mediazione è utile e necessario, ma senza mortificare le proprie convinzioni. 

Superare velocemente uno scontro – Quanto tempo impieghiamo, dopo una divergenza, a far tornare il sereno? Mezz’ora dovrebbe essere sufficiente per smaltire l’agitazione, superare la cosa e tornare a sorridersi. Se le cose non stanno così, non è buon segno. Tenere il broncio, rintanarsi nel silenzio e altri atteggiamenti del genere sono delle vere e proprie tecniche di manipolazione emotiva dell’altro e creano instabilità nel rapporto. Per risolvere la situazione, una buona strategia consiste nel farsi sbollire la collera (sia che abbiamo torto che ragione), magari con una passeggiata, una corsa o un momento dedicato a noi stessi e a una cosa che ci piace; cercare di immedesimarci nell’altro e richiamare alla mente un comune ricordo felice: il riavvicinamento successivo sarà più facile e spontaneo. 

Questione di spazio - Perché un rapporto funzioni è indispensabile che i due partner siano autonomi e indipendenti. Questo significa che ciascun deve conservare i propri spazi individuali in cui frequentare, se lo desidera, amici di una cerchia diversa da quella del partner, coltivare un hobby in modo individuale, avere impegni e passioni propri. Amarsi non significa necessariamente condividere tutto (ma proprio tutto): vivere insieme la propria vita è una cosa molto diversa dall’attaccamento proprio della colla vinilica.

Impariamo a dire NO - Essere troppo sottomessi non fa bene né alla nostra autostima né alla salute della relazione. Per questo è importante imparare a conservare lo spazio vitale di cui abbiamo appena parlato e il diritto di avere passioni, interessi e opinioni proprie. Il resto sono solo manipolazioni. 

Saper riparare agli errori – In una relazione sana ed equilibrata dobbiamo sempre avere (e concedere) la possibilità di una seconda occasione. Chiedere scusa e ottenere comprensione dovrebbe essere facile e spontaneo, perché commettere errori è inevitabile, ma tornare sui propri passi e cercare di rimediare è una strada che deve restare sempre aperta. Se invece, quando ci pare di aver subito un torto, non sappiamo fare altro che concentrarci sulla nostra frustrazione e ci importa soprattutto di formulare accuse e recriminazioni, si impone un po’ di autodisciplina per cambiare punto di vista sulle cose e per leggere i fatti immedesimandoci anche nel pensiero dell’altro. Potremmo accorgerci che, stavolta, il torto e la ragione non stanno tutti dalla stessa parte e questo ci aiuterà a far tornare più in fretta il sereno. Perché in fondo è solo questo che conta.