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Anno giudiziario, Salvi: “Corruzione strumento abituale delle cosche” | Curzio: riformare subito la giustizia

Alla cerimonia, oltre ai vertici delle istituzioni e delle magistrature, presente anche il ministro della Giustizia,  Alfonso Bonafede, che ha scelto di esimersi "per doveroso rispetto dei rapporti istituzionali, da qualsiasi considerazione di indirizzo politico”

"L'Italia è uno dei Paesi al mondo con il minor tasso di omicidi". Lo ha sottolineato il Pg della Cassazione Giovanni Salvi nella sua relazione all'apertura dell'anno giudiziario in Cassazione, evidenziando il lavoro delle forze dell'ordine e dei magistrati. "Calano anche gli omicidi delle donne ma i femminicidi sono diventati più numerosi" nel contesto del generale calo del piu' grave dei delitti, ha aggiunto il Pg.

Salvi nel suo intervento si è soffermato sulla corruzione, definita uno “strumento abituale” delle cosche mafiose e ha posto l’accento sulle "sempre allarmanti anche se ben contenute da una salda azione preventiva” attività di associazioni terroristiche o eversive: “Va segnalato con particolare attenzione il riproporsi di antiche pulsioni razziste e antisemite, che si saldano a nuovi mezzi di comunicazione e all’affermarsi di movimenti che si richiamano al suprematismo bianco”.

Curzio: “Riformare subito la giustizia”. Il Primo presidente della Cassazione ha aperto la cerimonia con il suo intervento nel quale ha citato Mario Draghi e le parole dell’ex governatore della Bce a proposito del peso del debito del Recovery Fund sulle spalle dei giovani. Curzio esorta a riformare subito la giustizia per dare “idonee garanzie di conseguire gli obiettivi fissati” e “ottenere dall’Europa i relativi finanziamenti“. Per il presidente esistono un “sentire e una cultura comune, definitivamente europei” frutto anche del dialogo e della cooperazione tra le magistrature comunitarie e “in questi mesi difficili l’Europa sembra ritrovare il senso del suo progetto, il filo di un impegno condiviso”.

Severissimo il protocollo sanitario contro il contagio, a partire dalla drastica riduzione degli invitati, 32 in tutto nella platea dell’Aula Magna che lo scorso anno ha ospitato circa 350 persone.

Oltre al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, presenti il premier Giuseppe Conte, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Camera Roberto Fico, oltre al presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, al vicepresidente del Csm David Ermini e i vertici di tutte le magistrature.

Non poteva mancare il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha scelto di non esprimere alcun commento sulla delicata situazione del governo. "Non potrò che attenermi all’esposizione generale dell’attività portata avanti nel 2020 - ha sottolineato il Guardasigilli - esimendomi, per doveroso rispetto dei rapporti istituzionali, da qualsiasi considerazione di indirizzo politico”. Ha quindi elencato alcune delle riforme approvate, ma non quella della prescrizione, criticata da Italia Viva e dall’opposizione. Bonafede ha poi ricordato anche la “compattezza” nel reagire alla pandemia, che “ha inciso fortemente anche sul settore della giustizia”.