Covid, sequestrate a Milano mascherine U-Mask: indagine su capacità filtraggio | Replica l'azienda: "Siamo in regola"
L'inchiesta è nata dalla denuncia di una società concorrente, secondo cui il prodotto non avrebbe caratteristiche conformi a quanto dichiarato ufficialmente
La Procura di Milano ha disposto il sequestro in dieci farmacie milanesi e nella sede della società di 15 mascherine U-Mask per effettuare le analisi sulla loro effettiva capacità di filtraggio e se conforme a quanto dichiarato dall'azienda. Nell'indagine, nata da un esposto di un concorrente, è indagato l'amministratore della filiale italiana per frode nel commercio. L'azienda: "Rispettiamo le norme".
L'azienda: "Il nostro prodotto rispetta le norme" - "Il prodotto U-Mask rispetta pienamente le norme e le leggi in materia. Tutta la documentazione tecnica relativa ai nostri dispositivi è stata a suo tempo inviata, come prescritto dalla legge, alle Autorità competenti, ossia il Ministero della Salute, che preso atto della correttezza della documentazione allegata e delle prove tecniche effettuate, ne ha disposto l'approvazione e la registrazione come dispositivi medici di classe uno". Lo si legge in una nota dell'azienda che conclude: "Siamo certi che le indagini in corso chiariranno la trasparenza del nostro operato".
Il caso partito da Striscia la Notizia - Sulla vicenda aveva "indagato" anche la trasmissione "Striscia la Notizia". Roberto Marchetti, responsabile del laboratorio a cui U-Mask si è rivolta per testare le mascherine, ha risposto all'inviato di Stricia: "Abbiamo utilizzato un metodo alternativo e ritenuto di validarlo". Un risultato messo però in dubbio da Accredia, ente italiano di accreditamento: "L'esito dei test dipende dal metodo che viene utilizzato per farli - ha detto Federico Pecoraro, vice direttore del dipartimento laboratori prova - e, nel caso specifico di U-Mask, il metodo usato non avrebbe ottenuto il nostro accreditamento".
Mascherina biotech: quale efficacia? - La procura di Milano ha affidato l'indagine alla polizia locale e alla polizia giudiziaria del dipartimento Salute, ambiente e lavoro. La denuncia da cui è nata l'indagine contiene allegati gli esiti di analisi di laboratorio secondo i quali la capacità di filtraggio della mascherina biotech con il filtro sarebbe inferiore a quanto affermato dall'azienda. Gli esami dicono che il filtro, della durata di 150-200 ore, avrebbe un'efficacia pari al 70-80% contro il 98-99% dichiarato ufficialmente.
Via agli esami sulle mascherine sequestrate - L'amministratrice della filiale italiana della società londinese risulta indagata come atto dovuto. La Procura ha ora affidato a un consulente l'incarico di analizzare le mascherine sequestrate per stabilire l'effettiva percentuale di filtraggio. Il reato contestato riguarda il 515 del codice penale, in quanto l'ipotesi su cui sono in corso verifiche è che il prodotto abbia caratteristiche non conformi a quanto dichiarato.
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