Il manifesto pubblicitario mostra una ragazza in posa e abbigliamento sexy mentre spolvera un mobile e lo slogan è ancora più volgare e sessista: "Ve la diamo gratis!". Così ha scelto di promuoversi una ditta di pulizie con sede legale a Lizzanello (Lecce), provocando l'indignazione del Comune pugliese. L'amministrazione si è subito attivata per bloccare l'affissione del manifesto con un regolamento ad hoc.
Il sindaco: "Offesa alle donne e all'intera popolazione" - Il manifesto che gira in Rete, scrive la "Repubblica", dice: "Pulizia e sanificazione. Ve la diamo gratis per un mese a ogni contratto annuale". E il sindaco di Lizzanello Fulvio Pedone ha reagito sdegnato parlando di una locandina "offensiva non solo per tutte le donne ma per l'intera popolazione che ho l'onore di rappresentare. Non potevamo rimanere in silenzio e far finta di nulla davanti a uno slogan che rischiava di accomunare la nostra città a idee che non ci appartengono e che mai ci apparterranno".
L'azienda: "Nessun intento sessista" - Il responsabile legale dell'azienda si difende spiegando che "non volevamo lanciare un simile messaggio. La locandina è stata realizzata dall'azienda che gestisce l'immagine della ditta e ha scelto uno slogan solo un po' diverso ma mai e poi mai possiamo essere tacciati di sessismo. Peraltro l'80 per cento del nostro personale è composto da donne. A ogni modo dispiace dover constatare insulti e cattiverie. In un mondo civile non è questo il modo di manifestare il proprio dissenso e per dimostrare la nostra buona fede ci scuseremo con una lettera che sta preparando il nostro legale Andrea Maggiulli chiarendo, una volta per tutte, quest'equivoco".
Presto il nuovo regolamento comunale - Il prossimo passo dell'amministrazione locale sarà la redazione di un "regolamento comunale che, ispirato al rispetto dei principi fondamentali, escluderà dalla negoziazione privata col Comune le imprese che si siano negativamente distinte per comportamenti sessisti, discriminatori e razzisti, oltre a negare ogni forma di affissione pubblicitaria di natura sessista - dice ancora il sindaco -. Un atto concreto e forte contro un problema subdolo e che esiste davanti al quale non si può rimanere passivi".