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Arrestato un medico nel Bresciano: ha indotto la morte in pazienti Covid

Accusato di omicidio, il primario del Pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari avrebbe intenzionalmente somministrato a pazienti Covid farmaci anestetici e bloccanti neuromuscolari

I carabinieri del Nas hanno arrestato Carlo Mosca, primario del Pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari (Brescia), per aver indotto la morte di due pazienti Covid, di 61 e 80 anni. Il medico, accusato di omicidio, avrebbe intenzionalmente somministrato a pazienti affetti da coronavirus farmaci anestetici e bloccanti neuromuscolari causandone la morte. Gli episodi risalgono a marzo 2020, nel momento della maggior pressione sugli ospedali.

Le indagini sono scattate a due mesi dagli eventi, anche mediante il supporto di accertamenti tecnici di medicina legale disposti dall’Autorità giudiziaria. Nelle cartelle cliniche di numerosi pazienti deceduti in quel periodo per Covid-19, è stato riscontrato un repentino, e non facilmente spiegabile, aggravamento delle condizioni di salute.

Farmaci in dosi letali - Tre salme sono state esumate per essere sottoposte ad autopsia. Le indagini hanno rilevato, all’interno di tessuti e organi di una di loro, la presenza di un farmaco anestetico e miorilassante comunemente usato nelle procedure di intubazione e sedazione del malato che, se utilizzato al di fuori di specifici procedure e dosaggi, può determinare la morte del paziente. Dal piano clinico dei deceduti non risulta tuttavia la somministrazione di tali medicinali (indicata invece nelle cartelle di pazienti poi effettivamente intubati) tanto da ipotizzare a carico dell’indagato anche il reato di falso in atto pubblico.

Arresti domiciliari - Il medico ha dunque somministrato a pazienti Covid medicinali idonei a provocare una letale depressione respiratoria. Da qui la decisione di porre il professionista agli arresti domiciliari, al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio.

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Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 13-19 gennaio 2021, rispetto alla precedente, "la riduzione dei nuovi casi di coronavirus (97.335 vs 121.644) in Italia a fronte di un significativo e anomalo calo del rapporto positivi/casi testati (19,8% vs 29,5%). Dopo due settimane di lenta risalita di tutte le curve che riflettevano gli allentamenti pre-natalizi, si osserva una riduzione dei nuovi casi grazie agli effetti del decreto Natale, che nei primi giorni ha di fatto colorato di rosso l’intero Paese". In leggera diminuzione i casi attualmente positivi (535.524 vs 570.040) e, sul fronte ospedaliero, si riducono i ricoverati con sintomi (22.699 vs 23.712) e le terapie intensive (2.487 vs 2.636); lieve calo dei decessi (3.338 vs 3.490).   LEGGI ANCHE >> Coronavirus, la situazione dei contagi in Italia: la mappa e i grafici interattivi

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