Mentre la pandemia corre, l'attenzione è concentrata sui vaccini e aumenta in Europa la preoccupazione per le nuove varianti del coronavirus. AstraZeneca ha fatto sapere che le prima dosi consegnate in Ue saranno inferiori al previsto, a causa di un problema tecnico, ma ha garantito che "milioni di vaccini saranno consegnati a febbraio e marzo". Il premier Johnson lancia l'allarme sulla variante inglese: "E' più mortale".
Allerta per le varianti L'allerta è stata lanciata in tutto il mondo per la circolazione delle varianti del virus SarsCoV2 e la brutta notizia, annunciata oggi dal primo ministro britannico Boris Johnson, è che quella isolata nel Regno Unito non è solo la più contagiosa, ma la più mortale di quelle finora note. I dati che danno sostanza all'annuncio non sono stati ancora pubblicati, ma Johnson ha parlato "di alcune prime evidenze registrate in questo senso". Potrebbe quindi concretizzarsi "lo scenario più negativo", come l'ha definito l'immunologo Sergio Abrignani, dell'Università Statale di Milano. Per questo per gli scienziati è importante continuare a tenere alta la soglia dell'attenzione sul coronavirus e mantenere le misure di contenimento e distanziamento.
AstraZeneca, Ue esige piano preciso In serata la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides ha commentato il ritardo nelle consegne delle dosi prestabilite da parte di AstraZeneca. "La Commissione e gli Stati membri - riferisce la commissaria Ue alla Salute - hanno espresso profonda insoddisfazione al riguardo. Abbiamo insistito su un preciso programma di consegne delle dosi in base al quale gli Stati membri dovrebbero pianificare i loro piani di vaccinazione, subordinatamente alla concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata", che verrà approvata dalla Commissione dopo il via libera dell'Ema. "La Commissione continuerà a insistere con AstraZeneca per predisporre misure che aumentino la prevedibilita' e la stabilita' delle consegne e l'accelerazione della distribuzione delle dosi", conclude Kyriakides.
Pfizer, i ritardi e le rassicurazioni all'Italia Intanto, Bruxelles cerca chiarimenti da Pfizer per capire se ci saranno ulteriori ritardi nelle consegne, la prossima settimana. Solo 24 ore prima, l'esecutivo comunitario aveva rassicurato che i rallentamenti non si sarebbero ripetuti. In Europa, infatti, varie campagne di vaccinazione sono state rallentate o sospese per la carenza di dosi del farmaco Pfizer/BioNTech, tra cui in Italia, Germania, Polonia e Spagna. Sul caso italiano è intervenuta la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. "Pfizer in queste ore ha dato rassicurazioni riguardo al fatto che tornerà a una fornitura normale" del vaccino Comirnaty sviluppato da BioNTech e Pfizer per prevenire Covid-19, ha detto Zampa, aggiungendo: "Ma soprattutto ci restituirà quello che è stato tolto". "Voglio precisare - ha concluso Zampa - che il taglio della fornitura delle dosi è a tutti i Paesi europei e non solo per l'Italia".
Aifa: no alla seconda dose per chi è stato contagiato dopo il primo vaccino L'Aifa nel frattempo ha annunciato che chi è stato contagiato dopo il primo vaccino Pfizer non avrà bisogno della seconda dose. "Nel caso di infezione da SARS-CoV-2 dopo la prima dose di vaccino, l'infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino. Alla luce di questo e del fatto che l'infezione naturale conferisce una risposta immunitaria specifica per il virus, non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale". E' l'indicazione dell'Agenzia italiana del farmaco in una nuova Faq pubblicata sul sito.
Da domenica Lombardia e Sardegna "arancioni" La Lombardia e la Sardegna diventeranno arancioni da domenica 24 gennaio. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato due ordinanze in merito.
Iss: aggiornato l'indice Rt della Lombardia dopo la variazione La Lombardia diventerà arancione dopo che la Regione "ha cambiato il numero di soggetti sintomatici notificati dalla stessa Regione. Pertanto, una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita". Lo evidenza una relazione tecnica dell'Istituto superiore di Sanità.
Rezza: "Rt poco sotto 1, restrizioni hanno funzionato" "Per la prima volta dopo 5 settimane di ascesa l'Rt tende a diminuire e si fissa di poco al di sotto di uno". Lo ha sottolineato Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, sulla situazione epidemiologica e sui dati emersi dalla Cabina di Regia. "Le misure di contenimento, le restrizioni hanno funzionato e bisogna pertanto continuare a mantenere dei comportamenti prudenti", ha aggiunto.