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Covid, Arcuri: "Ridotti di quasi due terzi i vaccini somministrati" | Pfizer adatta le consegne: 6 dosi per flaconcino

Rallenta la campagna vaccinale in Italia: le prossime dosi in arrivo da lunedì saranno per lo più destinate ai "richiami"

Covid, in Vaticano vaccinati anche i senza fissa dimora  

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"Nell'atrio dell`Aula Paolo VI, mentre prosegue il piano di vaccinazione dello Stato della Città del Vaticano, un primo gruppo di circa 25 senza fissa dimora ospitati stabilmente dalle strutture di assistenza e residenza dell`Elemosineria Apostolica ha ricevuto la prima dose del vaccino. Altri gruppi si susseguiranno nei prossimi giorni". Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede.

"Le somministrazioni dei vaccini anti-Covid sarebbero state maggiori ma purtroppo i ritardi delle consegne l'hanno rallentata significativamente. Da 80mila somministrazioni al giorno in media, siamo passati sabato a 28mila". Lo ha detto il Commissario all'Emergenza, Domenico Arcuri. Intanto la Pfizer ha annunciato di aver iniziato ad adattare le consegne del vaccino per il Covid-19 dopo aver rivisto il numero di dosi disponibili per fiala.

Finora, le consegne dell'azienda americana ai Paesi acquirenti avvenivano sulla base di cinque dosi di vaccino per flaconcino, ma i centri di vaccinazione sono riusciti a ottenere sei dosi. Sulla base della raccomandazione dell'8 gennaio dell'Agenzia europea per i medicinali, che "ha autorizzato l'uso del volume extra presente nelle fiale di vaccino, considerando che corrispondeva a una sesta dose", "ora è possibile estrarre sei dosi e non più cinque in falconcino", ha fatto sapere la Pfizer.

Prossima settimana ulteriore taglio del 20% delle dosi La settimana prossima l'Italia avrà il 20% in meno delle dosi del vaccino della Pfizer rispetto a quanto previsto dagli accordi, il che che significa un'ulteriore riduzione di circa centomila fiale oltre a quella di 165mila (il 29%) già imposta unilateralmente questa settimana dalla casa farmaceutica americana.

La Pfizer avrebbe garantito all'Unione europea che dalla prossima settimana le consegne torneranno invece "al 100% delle dosi previste settimanalmente". "Aspettiamo che alle comunicazioni facciano seguito delle previsioni e alle previsioni facciano seguito delle consegne che poi corrispondano alle comunicazioni e alle previsioni", ha commentato Arcuri, confermando il taglio già comunicato alle Regioni. 

Dosi in arrivo per lo più destinate ai "richiami" Numeri alla mano, dunque, delle 465.660 dosi previste per la prossima settimana, ne arriveranno poco più di 372.500. Gli effetti di questi tagli sono già chiari: il primo è che la gran parte del nuovo carico in arrivo da lunedì sarà destinato ai richiami: "Se hai vaccinato 1,3 milioni di persone, devi essere sicuro di avere 1,3 milioni di dosi per fare il richiamo" ha spiegato Arcuri fornendo i numeri aggiornati: 1.266.402 italiani immunizzati con la prima dose, 18.871 con tutte e due.

Il rallentamento della campagna vaccinale Il secondo effetto è il netto rallentamento della campagna: da 80mila persone vaccinate al giorno (con una punta di 92mila) nei primi 15 giorni, si è scesi a 28mila. Un taglio di due terzi: "rallentiamo per mancanza della materia prima". Arcuri ha però garantito che non ci saranno più le disparità registrate la settimana scorsa, con Regioni che hanno avuto un taglio anche superiore al 50% nelle consegne e altre che non hanno subito alcuna riduzione, deciso anche in questo caso autonomamente da Pfizer.

Il 29 gennaio l'Ema si pronuncia sul vaccino AstraZeneca Sale intanto l'attesa per il 29 gennaio, quando l'Ema dovrà pronunciarsi sul via libera al vaccino di AstraZeneca, perché è evidente che quello potrebbe essere il punto di svolta per far partire davvero la vaccinazione di massa. "Aspettiamo con ansia le determinazioni" ha ammeso Arcuri, anche se si dovrà capire se ci saranno condizioni per l'immissione in commercio del farmaco, a partire da quali fasce d'età potrà essere destinato.

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