IL PUNTO

Coronavirus, varianti e controlli alle frontiere interne: l'Europa si divide | Negli Usa superato il numero di vittime della Seconda guerra mondiale

Merkel e Macron insistono ma Bruxelles frena: il nodo al centro di un vertice Ue. Londra non esclude il prolungamento del lockdown fino all'estate, in Cina scuole chiuse fino a marzo

La temuta variante inglese si è già diffusa in almeno 60 paesi e spaventa l'Europa che si divide sull'eventualità di effettuare controlli alle frontiere interne. Nel Regno Unito - che non esclude il prolungamento del lockdown fino all'estate - si contano  1.800 decessi in 24 ore, in Germania - dove il dibattito sulle frontiere è aperto da giorni - i morti superano ancora una volta quota mille. Negli Usa il totale delle vittime sale a 406 mila, superando il numero di morti americani durante la Seconda guerra mondiale.

La Germania invita gli Stati membri dell'Unione europea ad adottare un rigoroso approccio "coordinato" per fermare la diffusione di tipi mutati di coronavirus, altrimenti potrebbero essere necessari i controlli alle frontiere. Lo ha dichiarato Angela Merkel. Per la cancelliera tedesca solo se l'approccio avviene in una "azione coordinata" il virus può essere efficacemente contenuto, "se i Paesi dovessero percorrere strade completamente diverse, cosa che al momento non vedo, ma puo' accadere, allora bisognerà essere pronti a misure estreme e dire: dobbiamo reintrodurre i controlli alle frontiere".

Bruxelles: "Chisura frontiere a tappeto no ha senso" - "Occorre un miglior coordinamento per le misure anti-Covid legate ai viaggi. Qualsiasi restrizione della libertà di movimento deve essere proporzionata e non discriminatoria. La chiusura a tappeto delle frontiere non ha senso". Così un portavoce dell'Esecutivo comunitario a una domanda sulle nuove misure annunciate da vari Stati Ue - oggi al centro della videoconferenza dei leader - in una crescente preoccupazione per le mutazioni del virus. "Monitoriamo la situazione - ha aggiunto - e valutiamo se la situazione richieda" nuove restrizioni coordinate.

Miozzo: "Controlli alle frontiere? Difficili da realizzare" -  Secondo Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, quella di chiudere le frontiere Ue per cercare di evitare l'ingresso di varianti del virus "può essere una buona idea dal punto di vista teorico ma è un'opzione difficilmente realizzabile per tantissime ragioni".

Nuova variante in Francia? - "Fiammate" locali di contagi - che esplodono in modo esponenziale in alcune zone della Francia, vicina alle posizioni della Merkel sul tema controlli alle frontieri e varianti - alimentano negli ultimi giorni l'ipotesi di una nuova variante sconosciuta del Covid-19, più contagiosa di quelle osservate finora nel Paese. Nell'ospedale di Compie'gne, a nord di Parigi, sono 160 i pazienti contagiati e la cosiddetta variante inglese, subito sospettata, è stata esclusa dalle analisi. Analogo fenomeno è stato registrato nel sud-ovest, nel centro e nell'est dove in diversi ospedali si registra una media di contagi molto più alta di quella nazionale.

Gb non esclude lockdown fino all'estate - L'esecutivo britannico non esclude nulla sulla durata dell'attuale lockdown, di fronte all'impennata di contagi generata dalla cosiddetta variante inglese del Covid; e, quanto alla revisione delle restrizioni prevista per metà febbraio, considera "troppo presto" anche solo "parlarne". Lo ha detto il premier Boris Johnson, in visita in alcune aree alluvionate del Regno Unito nei dintorni di Manchester, incalzato dai reporter su una ipotetica estensione del confinamento addirittura fino all'estate.

Negli Usa il numero dei morti supera quello delle vittime della Seconda guerra mondiale - Il numero di morti per Covid-19 negli Stati Uniti ha superato il bilancio delle vittime della Seconda guerra mondiale. Secondo il conteggio della Johns Hopkins University, il bilancio dei decessi per coronavirus negli Stati Uniti ha raggiunto quota 405.630, mentre il numero totale di morti, in combattimento e non, durante la Seconda guerra mondiale è stato di 405.399, secondo il Department of Veterans Affairs.

La Cina chiude le scuole fino al primo marzo - Pechino chiude in anticipo di due settimane le scuole, nell'ambito delle misure per contrastare la nuova ondata di Covid-19: la Commissione istruzione municipale, riunitasi per adottare le misure finali, ha deciso di anticipare di due settimane, a lunedì 25 gennaio, la chiusura delle scuole e degli asili ancora aperti in vista della festività del Capodanno lunare che parte il 12 febbraio. In base al nuovo calendario, la riapertura è prevista dal primo marzo, ma la decisione finale sarà adottata dalle autorità in base all'andamento dell'epidemia. L'insegnamento sarà effettuato online.