Dopo che Benno Neumair, il figlio della coppia di insegnanti bolzanini in pensione Peter e Laura, è stato indagato per omicidio ed occultamento di cadavere, la fidanzata lo difende. "Sono convinta che sia innocente", dice la ragazza, estranea alle accuse. Chi ha dubbi su di lui è invece la sorella, Madè Neumair, che non sarebbe sorpresa del fatto che Benno sia indagato. Per ora non è stata adottata alcuna misura cautelare nei confronti del bodybuilder.
La svolta nelle indagini, dunque, non ha colto del tutto impreparata la famiglia. "Non sono sorpreso che mio nipote sia indagato. Siamo dentro questo incubo da due settimane ed è una delle possibilità che ci aspettavamo", ammette Günther Neumair, fratello di Peter, a Il Corriere dell'Alto Adige.
Più cauta Carla Perselli, la sorella di Laura, che afferma: "Sono stati giorni difficilissimi e adesso è arrivata questa ulteriore mazzata della svolta delle indagini. Per noi è stato un colpo durissimo che ci ha messo ko. Siamo stanchi, provati e sfiniti. Non è nemmeno corretto trattare un indagato come se fosse colpevole: ci vuole più calma e giudizio. Anche per aiutare la verità".
Secondo gli inquirenti, sarebbe stata una discussione degenerata a innescare la follia omicida. Pare che il giovane fosse diventato dipendente dagli anabolizzanti e avesse chiesto aiuto ai genitori, che lo avevano ripreso in casa. Benno aveva quindi iniziato a curarsi con dei farmaci per disintossicarsi, ma la situazione era peggiorata. I litigi in casa sarebbero stati all'ordine del giorno, fino al duplice omicidio. Dopodiché avrebbe caricato i corpi in macchina buttandoli nell'Adige, a sud di Bolzano.
Il quadro indiziario, secondo la difesa di Benno, non sarebbe affatto grave. Il suo legale definisce "del tutto fantasiosa" la ricostruzione degli inquirenti. "L'accusa non è ancorata ad alcun documento né ad elementi indiziari: zero". Non a caso, secondo l'avvocato, Benno non è stato ancora arrestato: mancherebbero infatti "gravi indizi".
Alle scuole von Aufschneiter, dove Benno lavorava, c'erano state diverse lamentele da parte dei genitori e anche di colleghi. Secondo Il Corriere dell'Alto Adige, il 30enne aveva anche minacciato un'altra insegnante davanti alla classe e diversi colleghi hanno testimoniato che spesso arrivava in ritardo. A dicembre aveva preso cinque giorni di congedo sostenendo di aver avuto un lutto in famiglia, circostanza rivelatosi poi non vera. Quando la notizia della sparizione dei suoi genitori è diventata di dominio pubblico, a scuola hanno iniziato a sospettare di lui, tanto che alcuni genitori dei suoi studenti hanno chiesto formalmente che venisse rimosso.