Giuseppe Conte rilancia l'alleanza di governo, chiedendo "aiuto" ai "volenterosi" che hanno "a cuore il destino dell'Italia". Ora "si volta pagina", afferma il premier nelle comunicazioni alla Camera, ribadendo la "vocazione europeista e riformatrice" dell'esecutivo e definendo "senza fondamento" la crisi aperta da Renzi. Da qui l'appello ai deputati a "rimarginare al più presto la ferita che la crisi ha prodotto nel patto di fiducia con i cittadini".
"Aiutateci". Conte lo ripete tre volte con tono accorato in Parlamento, dove parla in primis al Paese "sgomento per la crisi", a maggioranza e opposizione, ma non a Matteo Renzi, o chi non scelga con chiarezza l'europeismo.
"Ci sia l'appoggio limpido di liberali, popolari e socialisti" - Per le sfide che attendono l'Italia servono "la massima coesione possibile e il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose". Conte domanda di allargare la "solida base di dialogo con M5s, Pd e LeU", con il "contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista".
Con la salda base M5s-Pd-LeU, il presidente del Consiglio intende lavorare a un nuovo "patto di legislatura". Bisogna rimediare "al grave gesto di irresponsabilità che ci ha precipitato in questa grave cris. Una ferita profonda", che ha fatto "gravi danni" facendo salire lo spread e scendere la nostra reputazione nelle cancellerie di tutto il mondo".
Sistema proporzionale e rimpasto - "Adesso si volta pagina", dice Conte al convitato di pietra Matteo Renzi senza mai nominarlo. "Non si può pensare di recuperare la fiducia, cancellare ciò che è accaduto", perché il leader di Italia Viva ha ferito i cittadini italiani, non tanto e non solo il premier e la sua maggioranza. Arriva dunque - insieme all'elenco delle cose fatte e all'impegno del governo per una nuova legge elettorale proporzionale - la promessa di un rimpasto "per rafforzare la squadra di governo" e quella di passare la delega sui servizi. Non si tratta però più di concessioni a Renzi, dopo i suoi "attacchi aspri e scomposti", le sue "continue pretese e rilanci su temi divisivi per la maggioranza".
"Qui senza arroganza, ma a testa alta" - Conte parla "a testa alta, non per arroganza o come chi pensi di non aver fatto errori, ma come chi ha impiegato tutte le sue energie fisiche e mentali per proteggere i cittadini" nella "sfida di portata epocale" della pandemia. Nessun j'accuse come quello pronunciato nei confronti di Matteo Salvini alla fine del primo governo Conte, ma parole definitive verso chi "ha aperto una crisi" e ha "dissipato energie" in un momento cruciale per il Paese".
L'opposizione del centrodestra - Per "trasparenza e linearità" il premier ringrazia poi le opposizioni per "la responsabilità dimostrata". Ma Salvini ribatte: "Costruttori tradotto vuol dire poltronisti". E insieme a Fratelli d'Italia e Forza Italia presenta una mozione per bocciare Giuseppe Conte e chiedere a gran voce il voto.