Pensare positivo è importante. Per questo, dopo le sofferenze del 2020, è legittimo aspettarsi che la situazione migliorerà: la diffusione dei vaccini e, si spera, le misure di contenimento messe in atto da tutti i governi del mondo, riusciranno ad avere la meglio sul coronavirus e ci verrà restituita la facoltà di viaggiare. Nell’attesa, National Geographic propone una selezione di destinazioni, alla quale ispirarci per compilare la nostra personale lista dei desideri in attesa di tornare a fare le valigie. La pandemia ha fermato i viaggi, ma per fortuna, non la curiosità. Le restrizioni di questi mesi e la necessità di mantenere il distanziamento sociale hanno regalato nuova attrattiva a destinazioni più resilienti, meno affollate e ancora poco battute dalle rotte consuete:
Per chi ama l’avventura – Le destinazioni più gettonate per i viaggiatori più indomiti sono la Dominica, nei Caraibi orientali, caratterizzata da un'alta dorsale montuosa, una rigogliosa foresta pluviale, vulcani attivi, fiumi, cascate, spiagge di sabbia nera e intense manifestazioni geotermiche. Chi invece ama le montagne, trova quel che fa al caso nella regione di Svaneti, nella Georgia nord occidentale, ai piedi delle alte vette del Caucaso. in un paesaggio aspro e costellato di torri medievali in pietra, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Chi apprezza i grandi spazi non può non visitare Il Parco nazionale Los Glaciares nella Patagonia Argentina, nel quale scoprire una delle calotte polari più estese del pianeta, quella della Cordigliera delle Ande.
Sulle vie della storia – Chi si appassiona al passato trova, tra le sue destinazioni ideali, Guam, in Micronesia, un territorio statunitense appartenente all’arcipelago delle Marianne nel quale, esattamente cinquecento anni fa, approdò l’esploratore portoghese Ferdinando Magellano. Per i locali non fu un piacere, dato che i viaggiatori massacrarono la popolazione locale, ma l’anniversario può offrire agli amanti della storia interessanti spunti di riflessione. Un altro itinerario di grande interesse storico sono i Pueblo Nations, nel Nuovo Messico, che hanno il loro centro nella valle del Rio Grande. E' questo il luogo dei primi insediamenti spagnoli da cui prese il via la conquista del popolo Pueblo. Oggi ogni Pueblo (villaggio) è una nazione sovrana e una comunità con tradizioni distinte. Il punto di partenza per chi vuole esplorali è l'Indian Pueblo Cultural Center (IPCC) di Albuquerque. Per chi preferisce restare in Europa, la meta da scoprire è Vitoria-Gasteiz, nei Paesi Baschi (Spagna). La città fu fondata nel 1181 sulla strada di collegamento più breve fra la Castiglia e il Nord Europa ed è sempre stata rotta importante di commerci e comunicazioni. Il centro storico è tra i meglio conservati della regione.
I luoghi più sostenibili – I viaggiatori con un animo green trovano, tra le mete più sostenibili del 2021 Copenaghen, una capitale cosmopolita e dall'anima intimamente ecologista, che si appresta a diventare entro il 2025 la prima capitale al mondo a emissioni zero. Gli amanti del mare non possono non visitare l’isola greca di Alonissos, nelle Sporadi settentrionali, con il suo mare incontaminato r splendidi fondali da esplorare. All’insegna del mare più incantato c’è anche la Nuova Caledonia, vero paradiso terrestre della Micronesia.
Per le famiglie – Chi viaggia con la famiglia e ama i panorami mozzafiato può percorrere, in tutto o in qualche tratto, l’England Coast Path, un percorso di trekking che costeggia per intero i litorali dell’Inghilterra, tra panorami mozzafiato o villaggi pittoreschi. L’apertura completa del tracciato, per quasi 4800 chilometri complessivi, è prevista nel corso dell’anno, ma sono già aperti molti tratti parziali. Anche la Transilvania, in Romania si candida a destinazione family friendly.
Animo wild - Infine, tre proposte per chi non sa resistere al fascino dei luoghi selvaggi e remoti: l’Isle Royale, nei Grandi Laghi del Michigan; Yellowknife, nei Territori canadesi del Nordovest (così chiamata dal colore dei coltelli di rame usati dalle popolazioni Chipewyan e Dene che si stabilirono nell'area nel primo XIX secolo., e i grandi spazi della savana del Cerrado, in Brasile, uno degli ecosistemi più ricchi e più minacciati del globo.