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Governo, Segre: "Indignazione e dovere, a Roma per votare la fiducia a Conte"

La senatrice a vita: "Sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo"

Ansa

"Sì, parto per Roma, per fare il mio dovere martedì a Palazzo Madama. Non partecipo ai lavori del Senato da mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano consigliato di evitare, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile". Lo dice la senatrice a vita Liliana Segre su "Il Fatto quotidiano". "Ho deciso di dare la mia fiducia al governo".

"Crisi incomprensibile" "Questa crisi politica improvvisa l'ho trovata del tutto incomprensibile - osserva la senatrice a vita -. All'inizio pensavo di essere io che non riuscivo a penetrare il mistero. Poi però ho visto che quasi tutti, sia in Italia che all'estero, sono interdetti, increduli, spesso disgustati. Non riesco ad accettare che in un tempo così difficile vi siano esponenti politici che non riescono a fare il piccolo sacrificio di mettere un freno a quello che Guicciardini chiamava il particulare".

Roma, Giuseppe Conte si concede una passeggiata (e qualche selfie) in via del Corso 

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In una giornata cruciale per il suo esecutivo, Giuseppe Conte si concede una piccola pausa per una passeggiata a via del Corso a Roma. Durante il tragitto diverse persone lo hanno fermato per scattarsi un selfie o concedersi un piccolo saluto. Il premier è poi rientrato a Palazzo Chigi in vista del Cdm sul Recovery Plan.

"Lavoro gigantesco del governo durante la pandemia" Secondo la Segre, "tutti i governi del mondo hanno dovuto procedere per tentativi ed errori. Come anche la scienza, del resto quindi è scontato che anche il governo Conte abbia fatto errori. Però mi pare che si debba riconoscere che ha fatto nell'ultimo anno un lavoro gigantesco per reggere l'urto di un'emergenza spaventosa ed ha ottenuto una svolta storica nelle politiche europee".

I "pericoli" di una crisi "Ricordo che questo governo è nato allorché i partiti che lo formarono ritennero di superare le forti divergenze che già allora si manifestavano - conclude - perché occorreva preservare il Paese da gravissimi pericoli. Dunque mi chiedo: ma quei pericoli sono svaniti?".

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