Covid, scattano le nuove zone: gran parte dell'Italia diventa "arancione" | Nuovo Dpcm: ok agli spostamenti verso le seconde case anche fuori regione
Lombardia "rossa" fino al 31/1. Fontana annuncia il ricorso al Tar. Pfizer rassicura l'Ue: solo una settimana di ritardo per i vaccini
Da domenica gran parte dell'Italia diventa "zona arancione", mentre Lombardia, Sicilia e la provincia di Bolzano tornano in "zona rossa". Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, annuncia il ricorso al Tar contro la decisione del governo, a suo avviso basata su dati superati. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, replica che "le ordinanze sono costruite sulla base di dati oggettivi e indirizzi scientifici". Con la stretta è entrato in vigore anche il nuovo Dpcm che permette di recarsi nelle seconde case anche fuori dalla propria regione.
Come cambia la mappa dell'Italia Cinque le regioni che restano in fascia gialla (dove nei giorni feriali riaprono i musei con accessi contingentati): Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana e Molise, così come la Provincia autonoma di Trento. Tutte le altre sono arancioni, per un Paese che in gran parte mantiene le restrizioni del periodo natalizio di fronte a una circolazione sempre molto minacciosa del virus. L'eccezione riguarda le seconde case. Come precisato da Palazzo Chigi, diversamente dal decreto di Natale, non è specificato il divieto degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione, che si trovi in una regione in fascia gialla, arancione o rossa. L'unico limite riguarda il fatto che a spostarsi potrà essere soltanto il nucleo familiare.
Intanto nell'ultimo giorno giallo per tutti, nelle grandi città molta gente è scesa in strada, specie nelle regioni che diventano arancioni o rosse. A Roma vigilia spensierata con gruppetti di turisti e famiglie in gita sul litorale. A Torino vie del centro affollate e calca sotto i portici, code fuori dai negozi e dehors dei bar al completo. In aumento i controlli delle forze dell'ordine. Sono 1.364 le persone sanzionate e 19 quelle denunciate venerdì, in aumento rispetto alla media del periodo.
I timori per i ritardi nelle consegne dei vaccini Sul fronte vaccini, Pfizer e BioNTech provano a rassicurare l'Europa. Le nuove forniture, garantiscono, tarderanno solo di una settimana. Uno scarto minimo rispetto allo slittamento di 15-20 giorni temuto dai governi dell'Unione, che venerdì hanno reagito con irritazione e minacce di azioni legali di fronte al cambio di programma annunciato dalle due società farmaceutiche. Dal canto suo il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, ha chiesto subito il rispetto dei contratti. L'Italia lunedì riceverà un carico con il 29% in meno delle 470mila fiale pattuite.
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