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Scuola, diverse Regioni rinviano il ritorno in classe alle superiori

Niente lezioni in presenza almeno in Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Puglia, oltre alle "rosse" Lombardia e Alto Adige. Ancora da definire cosa succederà in Sicilia

Diversi presidenti di Regioni hanno fatto sapere che lunedì le scuole non riapriranno e che, almeno temporaneamente, continuerà la didattica a distanza anche alle superiori. Tutti a casa dalla seconda media in poi nelle "rosse" Lombardia e Alto Adige, mentre in Sicilia avviati test per alunni e docenti anche in vista del possibile rientro per elementari e prime medie. In tutto il Paese tornano in aula 800mila ragazzi delle superiori, sebbene in alternanza.

In Friuli Venezia Giulia superiori chiuse fino al 31 gennaio - Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha firmato un'ordinanza contingibile e urgente, la numero 2 del 2021, che ribadisce quanto già determinato nell'ordinanza del 4 gennaio e che prevede il ricorso alla didattica digitale integrata (Ddi) al 100% per gli istituti secondari di secondo grado sul territorio regionale. Venerdì il Tar del Friuli Venezia Giulia aveva invece accolto un ricorso presentato contro la chiusura delle scuole fino a fine mese. La nuova ordinanza è in vigore dal 18 al 31 gennaio

Sicilia, Musumeci: se i contagi non scendono chiudo tutte le scuole - "Se tra due settimane i dati non ci dovessero convincere, stabiliremo misure maggiormente restrittive e chiuderò anche le scuole primarie e le prime classi della media. E questo nessuno potrà impedircelo. Allo stato non sono le scuole il focolaio, però se il dato non cala tutto quello che sarà necessario sarà fatto", ha detto il presidente della Sicilia Nello Musumeci. 

Emiliano: Dad alle superiori per un'altra settimana - Anche il presidente della Puglia Michele Emiliano manterrà la didattica a distanza alle superiori per altri sette giorni "in modo da contenere ulteriormente la curva dei contagi. Per primarie e secondarie di primo grado si manterrà come sempre un sistema che consenta alle famiglie che non desiderano la didattica in presenza di ottenere la didattica digitale integrata senza l'obbligo alla presenza". Emiliano ha poi aggiunto: "Voglio ringraziare il personale della scuola che ci sta dando una mano enorme nel tenere bassa la curva. La scuola non è un posto sicuro, come non è un posto sicuro qualsiasi luogo dove si sta seduti per ore nella stessa stanza". 

Basilicata, confermata la Dad fino al 31 gennaio - La Basilicata, Regione a zona gialla, conferma che per le scuole superiori la didattica a distanza resta obbligatoria fino al 31 gennaio. La decisione, che conferma quella del 9 gennaio, è stata presa dal presidente della Regione, Vito Bardi, con una nuova ordinanza sull'emergenza coronavirus.

Scuola, manifestazioni studenti contro la Dad da nord a sud

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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
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Un momento del presidio simbolico degli studenti davanti la Prefettura a Roma
Sono riprese le mobilitazioni in diverse città italiane per chiedere che l'apertura delle scuole sia veramente una priorità per il Paese. Iniziative sono promosse da nord a sud dal Comitato Priorità alla scuola, dalla Rete degli studenti e dai singoli istituti. A Roma una manifestazione è stata indetta da alcuni licei tra i quali il Pasteur e il Tasso. Iniziative sono in corso davanti al Ministero dell'Istruzione e alle prefetture. 

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