l'appello del consigliere regione toscana

Covid, Iacopo Melio dimesso: "Non è un'influenza, ma un incubo fisico e mentale. Vaccinatevi!"

In un lungo post su Facebook, il consigliere della Regione Toscana racconta il suo calvario con il Coronavirus e poi lancia un appello: "Vaccinatevi, è fondamentale!"

Affida ai suoi canali social pensieri e sensazioni Iacopo Melio, il consigliere della Regione Toscana, che dopo il ricovero per Covid, è tornato a casa: "Sono ancora positivo - scrive - e i sintomi continuano forti". Racconta di stare meglio, almeno psicologicamente, ma che la battaglia per superare "un incubo fisico e mentale" che va oltre la "semplice influenza" è ancora lunga. E conclude: "Vaccinatevi, perché è fondamentale".

E' stato dimesso da una settimana e dopo una settimana torna per la prima volta a dare notizie di sé.

L'esperienza è stata dolorosa per il consigliere regionale del Pd che alle passate elezioni aveva fatto il pieno di voti. Seguito per il suo indiscusso impegno sociale e civile, Melio torna a scrivere dopo un lungo silenzio: "Sono ancora positivo e i sintomi continuano forti, soprattutto l’affanno, la mancanza d’aria e la conseguente stanchezza. Insomma, ci vorrà molto tempo, come per tutti, quando va bene e c’è da star “contenti”. In medicina nessuno dà garanzie, non le hanno date nemmeno a me anche se è passato un mese dal primo sintomo e tre settimane da quando hanno iniziato a controllarmi. Bisogna aspettare, non ci sono altre risposte possibili ad oggi, se non quella di avere pazienza unita alla speranza di aver fatto il giro di boa.

Melio ricorda che il "Coronavirus non è un’influenza, non è un gioco, non è un’esperienza da collezionare per poterla raccontare, è un incubo fisico e mentale".

Sceglie l'ironia che da sempre lo caratterizza per la lanciare, alla fine, un accorato appello: "Io non ho fatto in tempo, perché la legge di Murphy è ormai il mio Karma, e chissà se e quando potrò arrivarci 'pulito'... ma voi che potete: vaccinatevi, perché è fondamentale, perché è sicuro, perché negli ospedali c’è l’inferno, perché solo questo ci potrà salvare, perché sì. Fatelo anche per me".