Moda, Gabrielle Coco Chanel: perché dobbiamo ancora esserle grate
È stata la prima a intuire il bisogno di liberazione del corpo femminile da uno stile fatto di costrizioni
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Ha fondato quella che è diventata una delle più celebri maison al mondo. È scomparsa da cinquant’anni Gabrielle Chanel ma il suo mito continua inarrestabile a segnare la moda. Couturier, imprenditrice di quello che è diventato un vero e proprio impero, Mademoiselle Coco era nata in un ostello per poveri e ha appreso i primi rudimenti del cucito nell’orfanotrofio delle suore di Aubazine, a cui il padre l’aveva affidata assieme alle tre sorelle dopo la morte della madre. Da lì è iniziata l’avventura che l’ha portata, anno dopo anno, a rivoluzionare il mondo della moda femminile. Un vero e proprio “movimento di liberazione” di cui si colgono i frutti anche oggi…
ADDIO ALLE “MERINGHE” - Coco Chanel è stata la prima a intuire il bisogno di liberazione da una moda fatta di sontuosità, piume, crinoline, mortificanti bustini e scomode (quando non dolorose) stecche di balena a comprimere e costringere il corpo femminile, strutture e sovrastrutture da indossare per rendere voluminose gonne e cappelli “come meringhe”. Ambiva a realizzare l’abito perfetto, che avrebbe rivoluzionato la storia del costume. Cominciò allora ad alleggerire forme, tagli, materiali. Via libera al bouclé, al jersey, inventò il tailleur, lei che più che disegnare “scolpiva i modelli”. Tutto questo agli inizi del Novecento. Un’intuizione che ha segnato un epoca. E continua a fare scuola con il suo stile inconfondibile e ineguagliato ancora oggi.
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