Vaccinato a 103 anni, nel mirino degli haters sui social: "Poteva lasciarlo ad altri, una dose sprecata"
Basilio Pompei è la persona più anziana coinvolta nella campagna vaccinale in Toscana. Deportato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, per due anni venne imprigionato in un campo di concentramento in Polonia
Ha 103 anni ed è il più anziano in Toscana ad aver ricevuto il vaccino anti Covid: Basilio Pompei, deportato in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale, è finito nel mirino dei leoni da tastiera: "Una dose sprecata", "A 103 anni doveva essere lui a rifiutarla", sono alcuni dei commenti che si possono leggere sui social. A lui, che ne ha viste e vissute tante, non fanno né caldo né freddo: "Se qualcuno scrive o commenta, io non ho proprio nulla da dire".
Nonno Basilio, come viene chiamato da tutti, dopo una vita in macelleria è ora ospite della Rsa San Biagio a Dicomano, nel Fiorentino.
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"Facciamo morire i quarantenni e vacciniamo i centenari"; "Sempre negativo e gli fanno il vaccino"; "Le cavie servono…"; si legge ancora tra i commenti alla notizia della sua vaccinazione. Reazioni finite dai social ai giornali locali dopo l'intervento di Giampaolo Giannelli, vicecoordinatore di Forza Italia della provincia di Firenze, che ha voluto evidenziare la vicenda.
"Basilio è stato fatto oggetto di vergognosi ed intollerabili attacchi da parte dei soliti odiatori della rete - dice a La Nazione -. Quello che gli haters non sanno è che c’è un protocollo ben preciso che riguarda l’ordine di effettuazione del vaccino. Per motivi forse non comprensibili da queste persone, ospiti ed operatori presenti nelle Rsa, essendo i soggetti più fragili devono ovviamente essere vaccinati per primi, tutti ed indistintamente. Ben oltre i commenti beceri ed indegni di essere letti in un paese civile, a meno che non si pensi che sia giusto far morire tutti coloro che superano una certa soglia di età"
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